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La studentessa stuprata che protesta con un materasso

La originale forma di protesta di Emma Sulkowicz, 21enne studentessa alla Columbia University: “Finchè il mio stupratore sarà libero, mi porterò dietro il materasso dove è avvenuta la violenza”.
A cura di Biagio Chiariello
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Emma Sulkowicz, 21enne studentessa alla Columbia University, racconta di essere stata violentata da un suo compagno di ateneo. Nessuno però le crede. Così la ragazza, da quel drammatico giorno, si porta dietro, ovunque vada, il materasso dove sarebbe avvenuto lo stupro. "Può accadere, ovunque" ha raccontato Emma. "Io sono stata violentata sul mio letto che da allora è diventato insopportabile per me, un peso insostenibile". Un peso così grande che la ragazza ha deciso di mostrare a tutti. Anche perché finora sono stati inutili i tentativi di convincere la direzione universitaria, la polizia e persino gli amici che quella violenza lei l’ha subita veramente. Nonostante la denuncia lo studente non è stato ritenuto colpevole dello stupro dalle autorità accademiche. "Porto con me il materasso ovunque vada – dice Emma all' Huffington Post Usa – affinché tutti possano sapere cosa è successo lì sopra. Lo porterò con me finché il mio aggressore non sarà punito e espulso dall'Università". La studentessa accusa l’università di averla abbandonata. "Ero così ingenua che credevo che non mi avrebbero lasciata sola, perché ho detto solo la verità". Alla domanda ‘per quanto tempo intende andare avanti?’ risponde: «Fino al diploma o fino a quando quel ragazzo non verrà finalmente espulso”.

Emma e le altre studentesse vittime di violenza

C’è da dire che ad aprile 23 studentesse della Columbia University – tutti vittime di stupro e molestie – hanno deciso di presentare una denuncia federale a carico dell’università dopo essersi rivolte per mesi alle autorità per la cattiva gestione dei casi di violenza. Tra le firmatarie c’era anche Emma Sulkowicz. Ora la sua originale forma di protesta è diventata un progetto visivo e una tesi di laurea: "Carry That Weight", che vuole essere una campagna di sensibilizzazione per la comunità contr ola violenza sessuale. Anche la Casa Bianca si è mossa, con uno spot dal titolo “Una è già troppo” e che ha coinvolto diverse celebrità.

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