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La Street Art salva la città dopo il terremoto: accade in Nuova Zelanda

La città di Christchurch è stata interamente ricostruita grazie alla street art: dopo il disastroso terremoto del 2011, centinaia di artisti sono arrivati in Nuova Zelanda per trasformare le macerie in un museo a cielo aperto.
A cura di Federica D'Alfonso
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La street art nella città di Christchurch, Nuova Zelanda
La street art nella città di Christchurch, Nuova Zelanda

In Nuova Zelanda esiste una città interamente “costruita” con la street art. Si tratta di Christchurch, la più grande dell'Isola del Sud: nel 2011 questa città è stata devastata da un terremoto che ha danneggiato la maggior parte degli edifici storici e ha provocato centinaia di morti. Ma ricostruire è stato possibile, in questo caso, anche grazie allo sforzo di decine di artisti giunti da tutto il mondo: grazie alla street art, Christchurch oggi vive di nuova vita.

Fra il 2010 e il 2011 la zona è stata colpita da svariate scosse, provocando pesanti danni e 181 morti. L'antica cattedrale della città è andata distrutta, e il cuore storico di questa città, fondata alla fine dell'Ottocento dai coloni inglesi, è andato perduto. Ma la memoria storica può rinascere, ripartire da zero e ricostruire speranze: grazie alla volontà degli abitanti della città è stato possibile trasformare la catastrofe in un'occasione per riqualificare e valorizzare in modo nuovo il territorio. Attraverso l'arte.

La ricostruzione, attraverso l'arte

Opera di Seb Humphreys
Opera di Seb Humphreys

Oggi Christchurch è un vero e proprio museo a cielo aperto: negli ultimi cinque anni sono stati organizzati numerosissimi festival internazionali come il “Rise” e lo “Spectrum”, che hanno portato in città artisti da ogni parte del mondo, e che si propongono di continuare questa sfida all'insegna dell'arte di strada.

La guida Lonely Planet ha inserito Christchurch nella classifica delle migliori città d'arte insieme a Londra, Berlino e New York, e si vocifera che in città esista anche un'opera, non ancora individuata, di Banksy. Questa voce non è mai stata confermata, ma nel frattempo moltissimi altri artisti sono giunti in Nuova Zelanda per portare il loro contributo alla ricostruzione: Seb Humphreys, Askew One e Anthony Lister, insieme al belga ROA che ha decorato la facciata di un edificio con un enorme animale in bianco e nero e Rone, famoso per i suoi giganteschi volti umani, hanno partecipato ai vari Festival che si susseguono ogni anno nella città, portando la loro arte al servizio del territorio.

Una città in continuo mutamento

Murale di ROA realizzato per il Rise Festival 2013
Murale di ROA realizzato per il Rise Festival 2013

Proprio per l'enorme successo delle iniziative artistiche la città di Christchurch negli ultimi anni ha subito notevolissimi cambiamenti: a partire dalla ricostruzione ad oggi, le facciate degli edifici si sono colorate di sempre nuovi murales. Una città che cambia pelle continuamente, ma che negli anni è anche riuscita a valorizzare e sistematizzare il valore culturale della sua street art.

Grazie all'iniziativa dell'americana Lindsay Chan è stato possibile mappare e catalogare tutti i murales che continuano a spuntare sugli edifici: la donna ha creato “Watch This Space”, una mappa interattiva che raccoglie tutti i dipinti, passati e presenti, della città. L'idea è nata durante un tour guidato della città: "Non riuscivo a credere quanti dipinti c'erano, e questo mi ha fatto venire voglia di passare più tempo ad esplorare la città."

Murale di Rone
Murale di Rone

In due anni Lindsay ha catalogato più di cento murales, con l'obiettivo di creare una mappa sempre aggiornata sia per i residenti che per i centinaia di visitatori che ogni anno affollano le strade colorate di Christchurch: la donna ha letteralmente setacciato la città, strada per strada, tentando di ricostruire la storia dei dipinti che, il più delle volte, sono anonimi e senza autore. Un progetto in continua evoluzione, proprio come la stessa città di Christchurch.

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