612 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

La storia di Geraldine, morta “into the wild”. Il corpo e il diario trovati dopo 2 anni

“Quando troverete il mio corpo, chiamate mio marito e mia figlia”, è uno degli ultimi messaggi lasciati da Geraldine Largay, la cui storia ricorda quella di Chris McCandless. La 66enne si è persa mentre percorreva il sentiero degli Appalachi: il suo corpo è stato trovato nell’ottobre scorso.
A cura di Susanna Picone
612 CONDIVISIONI
Immagine

Quella di Geraldine Largay, 66enne del Tennessee, è una storia che ricorda quella più nota di Chris McCandless, il protagonista del romanzo “Nelle terre estreme” e del film “Into the wild”. Geraldine, sposata a con una figlia, nel 2013 era partita insieme alla sua amica Jane per percorrere il sentiero degli Appalachi, uno dei percorsi escursionistici più noti degli Stati Uniti. A un certo punto Jane aveva deciso di fermarsi, mentre lei aveva scelto di proseguire da sola. Il racconto di quello che le è accaduto quando è rimasta sola è nei messaggi trovati sul suo cellulare e nel suo diario. “Quando troverete il mio corpo, chiamate mio marito George e mia figlia Kerry. Sarà una cortesia nei loro confronti fargli sapere che sono morta e dove possono trovarmi. Non importa quanti anni saranno passati. Consegnate loro il contenuto di questa borsa”: questo uno degli ultimi messaggi lasciati da Geraldine, che è stata ritrovata quasi due anni dopo la sua scomparsa. Per settimane, dopo che il marito ha lanciato l’allarme non vedendola arrivare all’appuntamento concordato, l’hanno cercata disperatamente.

Nel cellulare e nel diario la speranza di essere soccorsa – Nel suo diario la donna ha spiegato di essersi persa (“Non aveva un buon senso dell’orientamento”, ha raccontato l’amica) e nei messaggi chiedeva aiuto al marito. Quei messaggi però all’uomo non sono mai arrivati: in quella zona tra le montagne non c’era abbastanza segnale. “Mi sono persa da ieri – così scriveva in uno dei diversi sms mai arrivati al marito – chiama la polizia per capire cosa fare”. “Sono molto preoccupata – scriveva in un altro messaggio – Ho lasciato il sentiero per andare in bagno, e mi sono persa. Chiedi all’Appalachian Mountain Club se c’è qualcuno che può aiutarmi. Sono da qualche parte a nord della strada tra i boschi”. Geraldine, accampata in un punto impossibile da vedere dall’alto, ha combattuto per circa un mese e alla fine è morta di stenti. Accanto al suo cadavere, ritrovato nell’ottobre del 2015 nel suo sacco a pelo in una tenda che aveva tenuto in ordine, c’era una bottiglia d’acqua ancora piena. E i soccorritori, che avrebbero detto di essere arrivati più volte a poca distanza da lei, hanno ritrovato anche la borsa della donna con il cellulare e un’agendina su cui aveva raccontato il suo viaggio. È grazie a quell’agendina e al cellulare se oggi conosciamo la fine della storia di Geraldine.

612 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views