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La storia di Erika, 16enne vittima di bulli: “Mi dicevano ucciditi, salva grazie a un libro”

Erika Orrù è un’adolescente che vive a Quartu, in Sardegna. Vittima di bullismo fin dalla prima elementare si è ritirata da scuola. Ma è riuscita a salvarsi scrivendo un libro.
A cura di Susanna Picone
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È una storia di bullismo durata molti anni, anni delicati dell’infanzia e dell’adolescenza, quella di Erika Orrù, una ragazza oggi sedicenne che vive a Quartu, in Sardegna. È la storia di una ragazzina umiliata e sbeffeggiata già dalle scuole elementari, emarginata dai suoi compagni che non volevano giocare con lei, le tiravano i capelli e la lasciavano sempre sola. Atti di bullismo diventati ancora meno sopportabili alle scuole medie e poi in prima superiore quando Erika, ormai esausta, decide di abbandonare la scuola. “Mi dicevano sei un mostro, ucciditi, io chiedevo a mia mamma ‘cosa ho fatto di male per meritarmi questo? Sono sempre stata gentile’”, è quanto la ragazzina ha detto ricordando la brutta esperienza vissuta. A raccontare la storia di Erika è il quotidiano L’Unione Sarda che scrive anche che alla fine Erika ce l’ha fatta rifugiandosi nella scrittura. La giovane ha scritto infatti un libro – "E vissero tutti dannatamente infelici" – che parla proprio di bullismo. “Non sono mai riuscita a spiegarmi perché sia successo tutto questo”, ha raccontato la giovane: “Durante tutto il corso di studi sono stata screditata, mi dicevano che ero una fallita. Nessuno per me ha mai fatto niente. Ho raccontato tutto prima ai maestri, poi ai professori, ma dicevano che non era niente e non muovevano un dito. In prima superiore le cose sono precipitate”.

Nel suo libro due ragazze vittime dei bulli – La prendevano in giro per come si vestiva, era considerata asociale e alla fine si è sentita costretta a lasciare la scuola, una decisione difficilissima da prendere per una ragazza come lei che amava studiare. “A casa non parlavo nemmeno più, ero dimagrita tantissimo, dovevo fare qualcosa. Non potevo nemmeno azzardarmi a iscrivermi ai social perché non avrei fatto altro che incentivare minacce e soprusi”, così ancora Erika che ha quindi iniziato a leggere e scrivere. “Nelle mie giornate trascorse in casa sono capitata in una community dove è possibile scrivere e leggere dei testi” ha raccontato, “così è venuto tutto di getto. Prima ho pensato a un titolo che desse bene l'idea di quello che volevo raccontare, poi ho fatto parlare i miei personaggi”. Giada e Marika, nel libro, sono due ragazze vittime dei bulli. Una si salva, l'altra si suicida. "Ecco io sono diventata Giada, è stato difficile ma alla fine ce l'ho fatta e come Giada ho realizzato il mio sogno, anche se sono solo all'inizio”. Il sogno di Erika è proprio quello di diventare una scrittrice e magari anche una ragazza come tutte le altre, con amici per andare al cinema o mangiare una pizza.

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