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La spending review incassa il plauso della Corte dei Conti e dell’Ue

Il Presidente della Corte dei Conti Luigi Giampaolino giudica molto positivo il decreto sulla revisione della spesa pubblica varato dal Governo, apprezzamenti sono arrivati anche dal commissario Ue Olli Rehn e da Mario Draghi.
A cura di Antonio Palma
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La spending review incassa il plauso della Corte dei conti e dell'Ue

Il piano di tagli strutturali alle spese della pubblica amministrazione varato dal Governo piace molto a Bruxelles e alla Corte dei conti così oggi a poche ore dal vertice dell'Eurogruppo Monti incassa un altro successo del suo mandato. A dare per primo un giudizio più che positivo alla spending review del Premier è stato il Presidente della Corte dei Conti, Luigi Giampaolino, che ha parlato di "uno dei primi provvedimenti in cui si va verso la revisione qualitativa della spesa" dopo anni in cui si agiva solo sul lato delle imposte. Giampaolino ha ricordato però che questo è solo "l'inizio di un procedimento virtuoso che la Corte ha sempre auspicato" e che prevede come nuovo passo la lotta alla corruzione per permettere un reale rilancio e lo sviluppo economico del nostro Paese.

Dall'Europa apprezzamento per il lavoro del Governo – Dello stesso tono le parole usate dal commissario per gli affari economici dell'Unione Europea, Olli Rehn, che tramite il suo portavoce, O'Connor, ha fatto sapere che il decreto governativo sulla spending review è stato molto apprezzato dalla commissione Ue perché "in linea con le raccomandazioni dell'Ecofin". E dall'Europa per Monti è arrivato il plauso anche del Governatore della Banca centrale europea, Mario Draghi, che ha dato atto al governo che con il decreto sulla spending review l'Italia riuscirà a centrare gli obiettivi di bilancio previsti. Successo in Europa per Monti quindi che però a parte il plauso dei Contabili dello stato, dovrà guardarsi bene alle spalle proprio in Italia dove sono in molti a voler modificare il decreto sulla spending review quando passerà alla conversione in Aula.

In molti chiedono modifiche durante la conversione in legge – A parte l'Udc, che parla di "scelte dolorose ma inevitabili", un po' tutti gli altri partiti, compresa la maggioranza del Pd e del Pdl, chiedono modifiche e aggiustamenti nel prossimo iter parlamentare, mentre gli enti locali sono già sul piede di guerra con qualche governatore che ha già annunciato il ricorso alla Corte Costituzionale. Addirittura ora anche dalla compagine governativa arriva qualche richiesta di rettifica. Dopo il Ministro della sanità Balduzzi, che aveva imposto il rinvio dei tagli ai piccoli ospedali, ora anche il ministro dell'Università Francesco Profumo chiede che "in fase di conversione del decreto sulla spending review ci sia un recupero dei fondi agli Enti di ricerca" perché "le priorità per la crescita sono proprio scuola, università e ricerca".

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