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La Sicilia taglia le auto blu: da 450 a 13. Le utilizzeranno solo Crocetta e gli assessori

Sarà vietato alle società regionali, alle partecipate a prevalente capitale pubblico, alle agenzie regionali, alle aziende sanitarie e ospedaliere il “possesso e utilizzo di auto di rappresentanza”.
A cura di Davide Falcioni
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Il taglio dei costi della politica procede a gonfie vele in Sicilia, dove grazie a un atto fortemente voluto dal Movimento 5 Stelle (ma concordato con il governo regionale) le auto blu subiranno un drastico taglio: sarà infatti vietato alle società regionali, alle partecipate a prevalente capitale pubblico, alle agenzie regionali, alle aziende sanitarie e ospedaliere il “possesso e utilizzo di auto di rappresentanza”.

Gli unici a poterne ancora godere saranno il presidente della Regione Rosario Crocetta e la squadra di dodici assessori che compone la giunta di governo. Eppure la Sicilia conta numeri da record, vale a dire 829 auto blu in tutta la regione, cioè 2,6 per ente. Numeri più alti che nel resto d'Italia: quattro volte più che in Toscana e sette volte in più che in Emilia-Romagna, mentre in Lombardia le auto blu sono poco più di 500. Le auto di rappresentanza che fanno riferimento all'autoparco della Regione Sicilia sono però circa la metà.

Scrive il quotidiano Live Sicilia: "Le auto blu della regione dovrebbero passare dunque da circa 450 a solo 13. Toccherà però all'assessore regionale per le Autonomie locali e la funzione pubblica predisporre entro novanta giorni dall'approvazione della Finanziaria un piano, da sottoporre alla giunta regionale, per la dismissione delle autovetture. Dal momento della pubblicazione del testo in Gazzetta ufficiale intanto dovranno restare nell'autoparco oltre 400 vetture con i loro autisti. ‘Non verrà intaccato il livello occupazionale – precisa Giorgio Ciaccio del M5S –, anzi tutti quegli autisti che non lavoreranno più come tali potrebbero essere riqualificati e svolgere un'altra attività sempre all'interno della amministrazione regionale'”.

Un capitolo a parte meritano le auto a disposizione delle aziende sanitarie: sono 116 quelle dell'Asp di Catania, 106 quelle dell'Asp di Ragusa, 89 dell'Asp di Trapani e 62 dell'Asp di Ragusa. Appesa a un filo anche la sorte delle sette auto dell'Istituto Vite e vino, delle 89 dell'Azienda regionale protezione e delle 7 dell'Istituto zooprofilattico. Non scompaiono d'ufficio le auto di servizio ma c'è l'obbligo di mettere in piedi delle convenzioni in car sharing: macchine elettriche o a benzina disponibili ‘a chiamata'. Oltre tutto queste vetture non potranno superare la cilindrata di 1300. E quelle in esubero dovrebbero finire all'asta.

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