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La riforma della Costituzione del M5s: riduzione dei parlamentari, abolizione di Cnel e province

Danilo Toninelli, sul blog di Beppe Grillo, spiega i contenuti della riforma costituzionale che sarà proposta dal MoVimento 5 Stelle: doppio mandato, via i vitalizi dei parlamentari, abolizione di Cnel e province, riduzione del numero di deputati e senatori.
A cura di Redazione
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Come anticipato nelle scorse settimane, il MoVimento 5 Stelle ha intenzione di proporre una nuova riforma della Costituzione. La bocciatura della riforma impostata dal Governo Renzi secondo i grillini dimostra che la nostra Carta Costituzionale non può e non deve essere stravolta. Tuttavia si ritiene importante apportarvi alcune “modifiche mirate” e applicarne diversi principi “rimasti ancora largamente inapplicati”.

È Danilo Toninelli a spiegare quali sono i punti centrali della riforma grillina, con un post pubblicato sul blog di Beppe Grillo. La scelta sarà quella di presentare ai cittadini proposte raggruppate in argomenti unitari, in modo da sanare quello che era considerato uno dei principali errori della riforma Renzi – Boschi: l’estrema eterogeneità delle misure, riassunta in un unico quesito da sottoporre agli italiani. A tal fine, il M5s immagina sei distinte aree di intervento, elencate sommariamente da Toninelli.

In primo luogo il M5s proporrà di “stabilire un tetto agli stipendi ed ai rimborsi parlamentari e ricondurre il sistema dei vitalizi, anche per il passato, al sistema pensionistico che vale per tutti i cittadini”. È chiaro che, come spiega anche il deputato grillino, ci sarebbero altre strade (modifica regolamenti parlamentari, legge ordinaria), ma il M5s ritiene che sia necessaria la garanzia di una norma costituzionale. In questo ambito troverà spazio anche la revisione dell’immunità parlamentare (a tal proposito oggi Casaleggio scrive un duro commento sempre sul blog di Grillo…).

La seconda area di intervento riguarda sempre il funzionamento delle istituzioni, con la previsione del tetto del doppio mandato per i parlamentari (un cavallo di battaglia del MoVimento) e di una introduzione di un “vincolo di mandato soft”: in pratica, a chi cambia gruppo parlamentare saranno tagliati i fondi e non sarà permesso di “incidere sulle procedure parlamentari”.

Come previsto anche dalla riforma Renzi – Boschi, il M5s propone anche di ridurre il numero dei parlamentari, di abolire il CNEL e le province.

Come quarto ambito di intervento, il M5s propone di ridurre l’età per l’elettorato attivo e passivo. In particolare, si vuole abbassare l’età minima per votare a 16 anni, e ridurre l’età per candidarsi e votare al Senato. Inoltre, per il M5s ritiene necessario “introdurre referendum senza quorum e anche referendum propositivi, così che i cittadini possano proporre nuove leggi, anche senza l’intermediazione dei partiti, e cancellare il quorum costitutivo che è stato usato in modo distorto per far fallire quasi tutte le consultazioni referendarie degli ultimi venti anni”.

Nella quinta area di intervento, il M5s intende affrontare il nodo della presenza nella Ue, chiedendo che ogni trattato sia sottoposto a referendum popolare obbligatorio; nel frattempo, si chiederà di eliminare il pareggio di bilancio dalla Costituzione e di cancellare il Fiscal Compact.

Infine, il M5s propone di inserire in Costituzione la cittadinanza digitale, ovvero “un diritto che accompagni, ai diritti di cittadinanza, un’identità anche online riconosciuta dallo Stato”.

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