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La ricetta M5S: tassa ambientale, stop Equitalia e via al reddito di cittadinanza

Il Movimento 5 Stelle presenta il “contro Def” con le ricette per la crescita economica e sociale: “Le previsioni del Governo sui saldi e sul ciclo economico sono sballate, e comunque basate su parametri-feticcio che non misurano il reale benessere dei cittadini”.
A cura di Redazione
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È in discussione in questi giorni il Def, il Documento di Economia e Finanza varato dal Governo Renzi due settimane fa. Come vi abbiamo spiegato nella nostra scheda di presentazione, si tratta di un testo fondamentale “perché vi trovano posto le previsioni, gli obiettivi in termini di crescita, inflazione e occupazione, nonché di deficit e debito pubblico, ma anche gli scostamenti rispetto alle previsioni precedenti e il cammino verso la manovra economica di fine anno”. È, in pratica, la strada sulla quale si muoverà il Governo nei prossimi mesi / anni per quel che concerne la politica economica e finanziaria.

Le valutazioni sul Def divergono in base alle differenti forze politiche, come sta emergendo dal dibattito in Commissione.

Oggi, invece,  va registrata l’iniziativa del Movimento 5 Stelle, che ha messo nero su bianco il suo “contro-DEF”, ovvero un’insieme di proposte e suggerimenti per far ripartire il Paese e soddisfare le esigenze dei cittadini. L’idea che muove la proposta grillina è che le “previsioni del documento sui saldi e sul ciclo economico sono sballate, e comunque basate su parametri-feticcio che non misurano il reale benessere dei cittadini”. Da qui la scelta di un Def che i parlamentari del M5S definiscono “a misura di cittadino”.

Il contro-DEF parte dalla tutela ambientale, ribadendo il carattere pubblico della gestione idrica e promettendo una rivoluzione nei trasporti, a partire dal ricorso ai mezzi pubblici e alla condivisione di mezzi provati.

In campo fiscale c’è poi la proposta di “una tassa ambientale indiretta che colpisca i consumi che impattano di più sull'ambiente. Inoltre, lavoriamo a una riduzione fiscale vera e strutturale su redditi e fattori produttivi, a cominciare dai produttori delle aree depresse del Paese, senza più mancette in stile 80 euro”. Accanto a questa misura c’è poi la proposta dello stop di Equitalia (che nella riscossione sarà sostituita da altri soggetti, fra cui agenzia delle entrate ed enti locali).

Il M5S ribadisce la volontà di abolire la riforma Fornero delle pensioni e spiega: “Andrebbe ripensato il sistema delle soglie di uscita dal mondo del lavoro, garantendo una flessibilità che non punisca chi ha un monte contributivo più basso e che consenta ai giovani di entrare prima nel mondo del lavoro”. Gli assegni minimi saranno alzati grazie al vero cavallo di battaglia del Movimento, il reddito di cittadinanza, che “non è un sostegno passivo contro la povertà, ma un "attivatore" che prevede formazione continua, impegno sociale e reinserimento professionale attraverso "politiche attive" finalmente efficienti”.

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