13 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Il ministro dell’Economia Saccomanni e la sua ricetta per la crescita

Puntare sulla crescita e coinvolgere le banche, le imprese e i consumatori in un grande “patto”. Ma serve anche un contenimento della pressione fiscale. E’ la ‘road mad’ del nuovo ministro dell’Economia per riacquistare il “bene prezioso della fiducia”. E lo spread può scendere “sotto i 100 punti”.
A cura di Biagio Chiariello
13 CONDIVISIONI
Immagine

Puntare subito sulla crescita, coinvolgere le banche, le imprese e i consumatori in un grande "patto", capace di rimuovere quel "fattore di incertezza psicologica", che finora ha indotto tutti i soggetti all'attesa bloccando così investimenti, prestiti e consumi. Fabrizio Saccomanni, fresco di nomina al dicastero dell'Economia per il neonato governo Letta, evidenzia i passi più importanti della sua ricetta per la crescita. Serve "uno sforzo coordinato" di tutti per "ripristinare il bene prezioso della fiducia",  mentre sul piano tecnico ci vuole quella che definisce "una ricomposizione della spesa", secondo una "impostazione di tipo politico" che "solo un governo può dare". Più nel dettaglio, Saccomanni punta ad un contenimento della pressione fiscale attraverso un taglio della spesa corrente e, se riuscirà, lo spread potrà scendere "a quota 100 e anche meno". Poi spezza una lancia a favore di chi lo ha preceduto: dopo la cura Monti, l'Italia sta meglio di tanti paesi dell'Eurozona. Il problema è che non cresce. Di qui il bisogno di riagguantare la fiducia, con le imprese che "si riposizionano sul mercato", le banche che non hanno più paura di concedere prestiti e i consumatori che consumano.

13 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views