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La protesta dei pensionati: “Governo estenda 80 euro e cancelli legge Fornero”

In piazza del Popolo, a Roma, migliaia di pensionati protestano contro il Governo Renzi. Le richieste avanzate dai tre grandi sindacati di categoria, Cgil, Cisl e Uil, sono essenzialmente tre: riforma della Legge Fornero con l’introduzione della flessibilità in uscita senza penalizzazioni economiche, estensione del bonus 80 euro alle pensioni minime e recupero delle somme perse a causa del blocco della rivalutazione degli assegni pensionistici.
A cura di Charlotte Matteini
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a testa alta

"A testa alta". E' lo slogan della manifestazione di protesta contro il governo Renzi indetta dalle tre grandi sigle sindacali che rappresentano i pensionati italiani: Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp-Uil. In piazza del Popolo, a Roma, sono presenti almeno 60mila persone, arrivate in pullman da tutta Italia, stando alle dichiarazioni degli organizzatori. I pensionati chiedono a gran voce una riforma della Legge Fornero al Governo Renzi, oltre alla rivalutazione degli assegni, l'estensione degli 80 euro alle pensioni minime e la parificazione delle detrazioni fiscali al pari di quelle previste per i lavoratori dipendenti.

Se il Governo non risponderà positivamente alle richieste di Cgil, Cisl e Uil, Susanna Camusso ha dichiarato che verrà proclamato uno sciopero generale. "La legge Fornero è profondamente ingiusta. Conviene al governo avere disponibilità a trovare una soluzione", ha sottolineato il segretario generale della Cgil. Contraria Anna Maria Furlan, segretario della Cisl, che punta ad avviare una trattativa, un tavolo di discussione con l'esecutivo, in modo da poter giungere"a una buona conclusione". Furlan sostiene si debba rivedere la riforma Fornero con l’obiettivo di creare le condizioni per ottenere pensioni più dignitose e per introdurre la "flessibilità in uscita, tenendo conto che lavorare fino a 66 anni non è uguale per tutti. La flessibilità deve rispondere a questa esigenza", ma si dice contraria alle penalizzazioni economiche per l'uscita anticipata previste dalla proposta di riforma al vaglio del Governo perché "sono poco praticabili perché le pensioni sono troppo basse".

Carmelo Barbagallo, leader della Uil, sostiene invece la posizione di Susanna Camusso: "Lo sciopero generale è inevitabile. E' l'ultima cosa, ma se necessario bisogna farlo. Abbiamo sempre sostenuto che si fanno le piattaforme, si presentano e si cerca di discutere per trovare le soluzioni, ma se non c'è la soluzione, non c'è altro da fare che lottare", ha dichiarato a margine della manifestazione.

Oltre alla riforma della Legge Fornero e alla flessibilità in uscita, le richieste avanzate dai tre sindacati sono molte: in primis, la difesa delle pensioni di reversibilità, che pochi mesi fa si vociferò potessero essere a rischio abolizione. In secondo luogo si richiedono meccanismi atti a tutelare il potere d’acquisto dei pensionati, soprattutto dei soggetti titolari di assegni al minimo o comunque di importo basso, oltre al recupero delle somme perse a causa del blocco rivalutazione dei trattamenti pensionistici. Inoltre, i pensionati chiedono la parificazione delle detrazioni fiscali al pari di quelle previste per i dipendenti, l'estensione del bonus "80 euro" alle pensioni minime. Inoltre, i sindacati puntano ad avviare un tavolo che miri a proporre una riforma del sistema del welfare italiano e, soprattutto, chiedono la separazione tra previdenza e assistenza.

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