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La prostituzione ai tempi della legge Merlin: ecco dove trovare le nuove case del piacere

Le case del piacere in Italia sono ovunque. Mimetizzate dietro le insegne “Centro massaggi” accolgono incontri tra giovanissime donne e uomini di ogni età e classe sociale, nel cuore delle città, nei quartieri residenziali e accanto alle scuole. Ecco chi tira le fila della nuova industria del sesso.
A cura di Angela Marino
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"La forma più evidente di sfruttamento è la prostituzione: questo è il modo in cui la borghesia attacca addirittura fisicamente il proletariato. La donna è sfruttata come oggetto della libidine maschile". Lo scriveva due secoli Friederich Engels, ma dai tempi del filosofo tedesco le cose non cambiate: la prostituzione continua a essere un'industria attraverso la quale le donne vengono ridotte sfruttate come merce nell'industria del sesso che è solo uno dei tanti business, più o meno legali.

In Italia la prostituzione indoor ai tempi della Legge Merlin trova posto nelle moderne case chiuse, i centri massaggi. Travestiti da Spa o protetti da un discreto anonimato, questi luoghi del sesso a pagamento spuntano come funghi in tutte le città dello stivale, da Nord a Sud, in periferia e nel cuore delle città. I centri che utilizzano la rete per pubblicizzarsi pubblicano ambigui annunci che parlano di massaggi ‘a quattro mani', ‘romantici', ‘tantra', presentano operatrici ‘bellissime, sensuali e disponibili' nelle cui sapienti mani abbandonarsi per trascorrere ore ‘di puro piacere'.

Alla voce ‘contatti' dell'inserzione, generalmente, appare un numero di cellulare, mentre l'indirizzo è specificato solo in maniera generica. Niente civico, spesso neanche la strada o il quartiere vengono indicati. Ulteriori riferimenti si possono avere solo telefonando. Il personale è quasi sempre composto di ragazze di origini orientali, spesso sprovviste di visto o permesso di soggiorno. Giovani e graziose sorridono dalle foto della pubblicità in camici succinti. Insomma, questi annunci lasciano credere che sia molto facile, una volta arrivati al centro, passare dal massaggio all'olio alla pratica erotica o addirittura al rapporto sessuale completo.

Luci soffuse, candele, lettini e docce (in cui lavarsi prima e dopo ‘il massaggio') sono l'arredamento di questi templi della carne. Il prezzario va dai 10 euro nei centri più modesti ai 50-130 in quelli più ‘specializzati' a seconda della prestazione richiesta. In cambio si garantisce privacy e anonimato, condizione che, però, non sempre questi centri riescono a garantire e garantirsi. Nonostante gli sforzi di mantenere un basso profilo, il più delle volte sono proprio i residenti a segnalare alle forze dell'ordine un insolito, sconveniente viavai di uomini. I clienti appartengono a tutte le fasce d'età e condizione sociale, possono avere dai quindici agli 80 anni suonati.

Identificare questi centri non è difficile. Fatta eccezione per quelli deferiti dai cittadini, spesso queste attività attirano l'attenzione della guardia di Finanza perché non in regola con le assunzioni delle dipendenti, in quanto sprovviste del permesso di soggiorno. Il proliferare di questi centri, in parte, come messo in rilievo anche dal sindaco di Torino, Chiara Appendino, è dovuto alla legge italiana che consente a chiunque di aprire un centro massaggi, senza i controlli igienico-sanitari, che invece vengono effettuati per quelli estetici. È in gran parte grazie al monitoraggio di Polizia e Carabinieri, infatti, che i centri possono essere individuati e sequestrati.

Il monopolio assoluto di queste strutture è nelle mani della criminalità cinese. La struttura dello sfruttamento è piramidale e vede in capo quelli che organizzano la tratta delle ragazze dalla Cina. Al secondo livello ci sono i gestori dei centri, cittadini di nazionalità cinese – ma anche italiani radicati sul territorio – che prelevano le ragazze e le ospitano (spesso in condizioni igienico sanitarie precarie) nelle stesse strutture dove lavorano. Nel sistema a volte si inseriscono anche ‘massaggiatrici' italiane, talvolta su specifica richiesta del cliente. Un caso di centro massaggi ‘a luci rosse' totalmente italiano fu quello oggetto dell'operazione di polizia ‘Body massage' , del 21settembre 2010, che mise i sigilli a due centri gestiti da titolari italiani. Nel 2015, un 47 padre di famiglia fu arrestato a Bologna per aver reclutato ragazze minorenni con annunci di lavoro, chiedendo esplicitamente loro offrissero prestazioni sessuali agli avventori.

I dati

Negli ultimi anni il fenomeno della prostituzione nei centri massaggi è diventato massivo tanto da registrare un sequestro o un arresto per sfruttamento della prostituzione quasi a cadenza regolare. Queste le operazioni delle forze dell'ordine del 2017.

Torino

19 gennaio. L'operazione Lanterne rosse a Torino della squadra Antitratta della polizia municipale dispone la chiusura di ben quaranta centri massaggi. È la prima volta in Italia che un numero così alto di strutture è oggetto di un’unica attività. Le indagini sono coordinate dal pm Paolo Borgna.

Pescara

25 febbraio. Un villino di Montesilvano (Pescara), sul cui citofono compariva solo la scritta ‘Hanima Asd', viene sequestrato dai carabinieri. All'interno le ragazze accoglievano gli avventori nude e praticavano i massaggi ‘romantici'.

 Roma

Il 6 febbraio la titolare di un centro massaggi al rione Monti viene arrestata per sfruttamento della prostituzione. Il 30 marzo 2017, un blitz dell'Operazione "Mano Gialla" porta al sequestro di un altro centro massaggi a luci rosse in via Valmarana.

Como

Una lunga indagine sui centri massaggi cinesi della provincia di Como iniziata nel 2013, porta, il 10 mar 2017, alla denuncia di 11 persone per sfruttamento della prostituzione e alla chiusura di di tre centri a Olgiate Comasco, a Mozzate e a Cassina Rizzardi.

Matera

Il 28 marzo i Carabinieri mettono i sigilli a un centro in via Nazionale, nel cuore della città sei sassi. Gli avventori venivano anche dalle province vicine.

 Firenze

Il 5 maggio, un centro massaggi ‘hot' viene sequestrato nel capoluogo toscano. Tra le ragazze sfruttate – e costrette a prostituirsi con la violenza – anche una minorenne di 16 anni.  A Montecatini Terme un altro centro viene sequestrato il 28 febbraio.

Napoli

Il 25 maggio a Gragnano (Napoli), i carabinieri chiudono il centro massaggi Karma, il ‘tempio del sesso'. A Salerno viene sequestrato un centro a Pastena, sul lungomare Colombo e l'altro in via Fratelli de Mattia.

Gorizia

Il 13 giugno il centro “Honk Kong” di via Trento, a Gorizia viene sequestrato per ordine dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Gorizia.

Vicenza

A Costabissara (Vicenza), il 29 aprile, un altro centro massaggi viene chiuso dopo una lunga attività di monitoraggio. Ogni dieci trattamenti ‘l'happy ending' era offerto dalla casa.

Belluno

Un'ora di massaggio Tui Na costava 50 euro, poi c'erano gli "extra". Il 14 giugno la squadra mobile sequestra un centro massaggi orientale a Belluno. L'accusa per la titolare è favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione.

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