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La proposta di Grillo: “Sui soldi da dare alla Grecia voti anche il Parlamento italiano”

Il capo politico del Movimento 5 Stelle torna alla carica sulle decisioni dell’Eurogruppo e chiede che sia anche il Parlamento italiano ad esprimersi sulla questione del salvataggio della Grecia.
A cura di Redazione
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Come noto, la decisione dell’Eurogruppo sul piano di aiuti per la Grecia ha aperto una delle polemiche politiche più roventi degli ultimi anni. La scelta di vincolare gli aiuti ad un sanguinoso piano di riforme, accettata da Tsipras, ha provocato reazioni furiose, rafforzando il fronte degli euroscettici. In Italia sia la Lega Nord che il Movimento 5 Stelle hanno attaccato duramente tanto la scelta dell’Eurogruppo (e la conduzione tedesca) quanto la decisione di Tsipras di accettare la soluzione proposta.

Oggi è Beppe Grillo a tornare sulla questione, con un lungo post dal titolo “La Grecia ipotecata” pubblicato sulle pagine del suo blog. Il capo politico del Movimento, in particolare, chiede che anche il Parlamento italiano sia chiamato ad esprimersi sulla concessione di nuovi fondi alla Grecia (come devono fare per costituzione le assemblee di alcuni Paesi europei, tra cui la Germania). Una discussione parlamentare servirà a capire “chi tra i partiti è con la Troika” e consentirà ai cittadini italiani di valutare l’operato in Europa del nostro Governo.

Il giudizio sulla vicenda è del resto molto preoccupato:

Tsipras è capitolato ed ha appreso sulla sua pelle oggi quello che ha provato a negare a se stesso fino alla fine, vale a dire che euro e austerità non siano due facce della stessa medaglia e che fosse possibile una riforma dall'interno. Non ci può essere l'euro, oggi, se non alle condizioni (diktat) di Berlino e Bruxelles. E questo anche per il vergognoso comportamento dei vari Quisling dell'Europa del Sud, Renzi, Hollande e Pedro Coellho, che hanno preferito la sudditanza e il vassallaggio, piuttosto che battersi per la sovranità della Grecia – che è anche la nostra sovranità – dato che Atene è da sempre il topo da laboratorio di tutto quello che viene imposto nella cosiddetta “periferia”. Il Jobs Act e la “Buona Scuola”, o le famigerate “riforme” del governo, sono un succoso antipasto di tutto questo.

Però, dopo il referendum qualcosa è comunque cambiato e “i semi della democrazia e della sovranità sono stati nuovamente iniettati”. Così, spiega Grillo in chiusura:

Con il referendum del 5 luglio i virus della democrazia e della sovranità sono stati immersi nel regime di Berlino, Bruxelles e Francoforte, che, ormai quasi in tilt, capitolerà. In ballo, del resto, non c'è solo la vita di 11 milioni di greci umiliati per l'ennesima volta da un regime senza pietà, ma la dignità, la sovranità popolare e la libertà di 510 milioni di cittadini dell'Unione Europea. Presto spezzeremo le catene dell'euro e dell'austerità, che ora anche Tsipras ha compreso essere la stessa faccia della stessa medaglia, solo così potremo tornare a festeggiare il 14 luglio in Europa.

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