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La prima “foto” di Gesù di Nazareth: la scoperta in una grotta della Giordania

In una grotta a Nord della Giordania, sono stati rinvenuti 70 codici, uno dei quali recante l’immagine di un uomo che sembrerebbe Gesù di Nazareth. Che sia la prima foto del Cristo Redentore?
A cura di danila mancini
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i codici rinvenuti nella grotta in Giordania, uno dei quali reca impressa la foto di Gesù

Lo storico ritrovamento è avvenuto in una grotta a nord della Giordania, a meno di 100 miglia da Qumran, dove vennero scoperti i Rotoli del Mar Morto. La zona è famosa per essere un antico rifugio degli ebrei durante gli scontri con l'esercito dell'Impero romano tra i secoli I e II d.C. Si tratta di un periodo di grande importanza per gli studiosi, in quanto è l'epoca dei rivolgimenti politici, sociali ma soprattutto religiosi, che hanno poi condotto alla scissione tra cristianesimo ed ebraismo.

A differenza dei documenti del Mar Morto, una serie di rotoli in papiro e in pergamena, quelli scoperti di recente sono veri e propri codici in piombo, piccoli volumi della grandezza di una carta di credito, ognuno dei quali è costituito da 8/9 "pagine". I 70 codici cono stati rinvenuti all'interno di nicchie, insieme ad altri preziosi oggetti, come piatti di metallo e rotoli in pergamena. Oltre a contenere antiche scritture ebraiche di difficile decodificazione, sono impresse sulle pagine delle figure stilizzate, una delle quali ha destato l'attenzione di archeologi e studiosi…

Sigillati tutti con anelli in metallo, quasi nel tentativo di proteggere un segreto che non si sarebbe dovuto svelare, uno di questi codici ha impressa una raffigurazione, le cui caratteristiche hanno sconvolto il mondo intero: l'immagine tridimensionale è quella di un uomo con la barba, il cui volto sembra incorniciato da capelli ricci e pare anche da una corona di spine. Se questi codici verranno considerati autentici, con buona probabilità ci troviamo di fronte alla prima foto di Gesù di Nazareth.

la prima foto di gesù di nazareth impressa in un codice trovato in una grotta in Giordania

La prima foto di Gesù di Nazareth

I reperti sono stati esaminati da molti studiosi, tra cui anche Margaret Barker, tra i maggiori esperti britannici sul Cristianesimo delle origini: "C’è molta disonestà: a volte vengono offerte grosse cifre di denaro per i reperti, anche fino a 250 mila sterline (quasi 300 mila euro). Se sono una falsificazione, di che cosa lo sono? Molti falsi sono creati sulla scorta di materiale già esistente, ma non ho mai visto niente di simile prima d’ora". Si tratterebbe infatti di una prova "fondamentale e unica", che tocca direttamente il periodo Cristiano delle origini.

Il semplice fatto che sia stata ritratta l'immagine di una persona, dovrebbe fare escludere l'epoca del Giudaismo tradizionale, durante la quale rappresentare figure realistiche era considerato idolatria. Questi codici potrebbero essere stati prodotti da seguaci del Messia, dunque l'immagine scolpita in rilievo confermerebbe si tratti proprio di Cristo.

Verranno effettuati dei test approfonditi, che confermeranno o meno l'autenticità dei codici, due dei quali sono stati inviati in Inghilterra presso il laboratorio di Peter Northover, archeologo di fama internazionale. Dai primi risultati è emerso che quel piombo appartiene effettivamente ad un epoca antica, ma questo non basta per confermarne l'origine storica, in quanto saranno necessari altri esami.

La suggestione resta.

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