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La nuova legittima difesa non piace a nessuno: critiche da destra e sinistra

Dal presidente del Senato Pietro Grasso, passando per Matteo Renzi, Pippo Civati di Sinistra Italiana – Possibile a Matteo Salvini della Lega Nord, tutti contestano la riforma della legittima difesa approvata ieri a Montecitorio e invitano il Senato a modificare le parti meno chiare e logiche, in particolare quella che prevede la legittima difesa notturna.
A cura di Charlotte Matteini
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La riforma della legittima difesa approvata ieri dalla Camera dei Deputati con 225 voti favorevoli sembra non piacere proprio a nessuno. Piovono infatti critiche da ogni fazione politica, da destra, sinistra e pura da alcuni esponenti della maggioranza. L'unica formazione politica favorevole alla modifica in maniera compatta sembra essere Alternativa Popolare di Angelino Alfano, che difende la legge dalle critiche sostenendo che all'approvazione definitiva, quindi del Senato, "finalmente arriverà l'inversione dell'onere di prova e saranno quindi i delinquenti a doversi giustificare e non più chi si è difeso". La proposta di legge, avanzata dal relatore David Ermini del Partito Democratico, non piace praticamente a nessuno: M5S, Forza Italia, Lega Nord, Sinistra Italiana e Fratelli d'Italia hanno votato contro in Aula, mentre il Pd e Ap a favore, seppur non convintamente. Il neo-segretario del Partito Democratico ed ex presidente del Consiglio Matteo Renzi ha definito la nuova legge "un pasticcio" e invitato i senatori a modificarla in Senato: "Inviterò i senatori a valutare di correggere la legge nella parte in cui risulta meno chiara e logica, visto che io per primo – leggendo il testo – ho avuto e ho molti dubbi", ha spiegato Renzi.

Il presidente del Senato Pietro Grasso è molto scettico e sostiene che la legge vada modificata: "Diciamo meno male che c’è il Senato, se dobbiamo intervenire su questo tema. Staremo a vedere le proposte di ulteriori modifiche". Il fondatore di Possibile, il deputato ex Pd Pippo Civati, ha commentato: "Quella appena approvata è una norma che peggiora e pasticcia la legge esistente. Una norma che permette l'uso delle armi in modo sconsiderato. Chi chiede più armi in realtà otterrà meno sicurezza e più lutti". A difendere la legge sembra essere rimasto ormai solamente il relatore Ermini, che su Twitter ha spiegato:  "Chi dice che la legittima difesa scatta solo la notte si è fermato ad ‘ovvero', ma basta leggere il testo intero. ‘Ovvero' è una disgiuntiva per cui o in tempo di notte o (sempre) quando c'è intrusione con violenza su cose o persone o minaccia o inganno".

Molto scettica è anche l'Anm, l'associazione nazionale magistrati, che per voce del presidente Eugenio Albamonte ha contestato il provvedimento: "Quello sulla legittima difesa è un intervento che non serviva e che è anche un po' confuso. Il legislatore non deve assecondare gli umori della società e dovrebbe desistere dal mettere mano a questa normativa perché la giurisprudenza dimostra, anche soltanto guardando gli ultimi casi, che c'è un atteggiamento di estremo favore da parte dei giudici verso chi invoca la legittima difesa, non è discrezionale ma già stabilito dalla legge".

Matteo Salvini, invece, contesta duramente la legge, ma con altre motivazioni. Il leader del Carroccio, infatti – così come la leader di Fratelli D'Italia Giorgia Meloni – punta all'ampliamento della legittima difesa e trova l'attuale legislazione troppo morbida nei confronti dei ladri e troppo dura nei confronti dei cittadini che cercano di difendersi da rapine e aggressioni: "Ma come fa il Pd a votare una legge il giovedì e sconfessarla il venerdì, ormai è un governo allo sbando, una maggioranza allo sbando. Se vanno avanti con questa schifezza, noi raccogliamo le firme per un referendum per cancellarla".

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