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La nostra inchiesta sul voto all’estero: schede doppie e non verificate, è caos

In seguito all’inchiesta di Fanpage.it, il Movimento 5 Stelle ha nuovamente denunciato il rischio brogli: “Alfano e Gentiloni, da noi interpellati in Parlamento sulla questione, hanno fatto spallucce e dato risposte evasive, mostrando incompetenza e indifferenza”.
A cura di Charlotte Matteini
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Il voto all'estero per corrispondenza, come documentato da un'inchiesta di Fanpage.it, continua a creare numerosi problemi e polemiche relative alla reale attendibilità dell'esito referendario della consultazione del prossimo 4 dicembre. Le accuse riguardanti la concreta possibilità di brogli elettorali sono state già lanciate nelle scorse settimane da più e più esponenti politici, che hanno fatto notare numerose incongruenze ed errori nella consegna delle schede, ad esempio. Tra schede consegnate senza alcun controllo, errori di persona, mancata verifica dei nuovi indirizzi, plichi consegnati con leggerezza, il voto dei quattro milioni di italiani all'estero sembra essere compromesso, o comunque ci sono vari dubbi sulla sua attendibilità. Nell'inchiesta pubblicata da Fanpage.it, vengono raccolte alcune testimonianze, come quella di una coppia che racconta come dal Consolato siano arrivati tre kit per il voto, due giusti e uno invece indirizzato a una persona sconosciuta, inseriti nella cassetta delle lettere senza che nessuno abbia dovuto firmare per ritirarlo.

La coppia, non appena si è accorta dell'errore, ha avvertito via mail il Consolato, che però non ha risposto alla segnalazione. Dall'Italia, il padre della donna è andato dai Carabinieri per segnalare nuovamente l'errore, scoprendo però che non era una questione di loro competenza. Per votare si utilizzano le schede all'interno del kit e non serve né documento né esiste qualcuno che controlli se la procedura viene eseguita correttamente dalle persone cui effettivamente appartiene quel kit. La coppia non ha aperto né utilizzato la scheda in più, ma fa notare che qualcuno potrebbe effettivamente farne uso, non esistendo controlli. Ma quella della coppia inglese non è l'unica testimonianza che porta alla luce questi errori grossolani che rischiano di inficiare il corretto svolgimento della consultazione estera.

In realtà, la procedura per votare dall'estero è corretta e da molti anni viene denunciata la presenza di questi meccanismi che possono inficiare la consultazione a causa della scarsa sicurezza delle operazioni di voto e questo non è il primo caso in cui si rilevano problemi di consegna delle schede o mancanza delle stesse. Come in tutte le procedure di voto postale, inoltre, diviene impossibile verificare chi abbia effettivamente compilato le schede e dunque espresso il voto.

La polemica è incandescente e gli esponenti che sostengono il fronte del No al referendum da settimane sostengono che nulla sia stato fatto per evitare queste problematiche. In una nota stampa, il Movimento 5 Stelle ha nuovamente denunciato la situazione e chiesto che Viminale e Farnesina prenda dei provvedimenti: "Il Viminale e la Farnesina non hanno fatto nulla per garantire la regolarità del voto degli italiani all'estero che è seriamente a rischio brogli. Abbiamo denunciato più volte le superficiali procedure di spedizione dei consolati ma, quello che sta emergendo negli ultimi giorni, dipinge un quadro ancora più preoccupante e allarmante. Anche la recente video inchiesta di Fanpage.it mostra diverse stranezze e situazioni gravi. Plichi senza la scheda elettorale, spedizioni ad indirizzi dove non risiede più il votante ed erronei invii di plichi ad indirizzi sbagliati. Non solo: la procedura non prevede nessuna firma o esibizione di un documento per votare e in questo modo, grazie anche ai gravi errori dei consolati, una persona può votare al posto di un'altra, falsando palesemente la contesa elettorale. Alfano e Gentiloni, da noi interpellati in Parlamento sulla questione, hanno fatto spallucce e dato risposte evasive, mostrando incompetenza e indifferenza. Invece che rimanere in un indegno silenzio, dovrebbero dirci quanti plichi elettorali sono stati inviati, quanti sono giunti effettivamente a destinazione e quanti sono tornati indietro per mancanza di destinatario", commentano i parlamentari del Movimento 5 Stelle delle commissioni Affari costituzionali di Camera e Senato.

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