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Leva obbligatoria, la ministra Pinotti: “Valutare ampliamento servizio civile”

A margine della manifestazione degli Alpini la ministra della Difesa ha parlato di una forma di leva obbligatoria declinata in utilizzo dei giovani in ambiti di sicurezza sociale.
A cura di Susanna Picone
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A margine della sfilata degli Alpini a Treviso la ministra della Difesa Roberta Pinotti ha parlato della possibilità di un ritorno a una qualche forma di leva obbligatoria declinata in termini di utilizzo dei giovani in ambiti di sicurezza sociale. Lo ha detto facendo riferimento a un dibattito che non è obsoleto tanto che in Europa “si è riaperto non solo in Svezia ma anche in Francia, dove, alle ultime presidenziali, l'argomento è stato toccato da molti candidati, compreso Macron”.

“Non ho parlato di leva obbligatoria, ma di un progetto degli alpini per coinvolgere i giovani al servizio civile universale”, ha poi meglio specificato la ministra. “Diverse nazioni europee stanno rivalutando una partecipazione dei cittadini a un servizio allo Stato”, ha detto la ministra. “Anche in Italia – ha continuato – si sta pensando a un progetto che possa coinvolgere le aspettative dei giovani che vogliono servire lo Stato”. “Fermo restando – ha chiarito quindi Pinotti – che l'impiego nelle missioni estere è inderogabile al personale professionista, vi sono molti ambiti nella Difesa che si possono prestare anche a una presenza volontaria in forme che vanno delineate”.

L'ipotesi di reintrodurre una ferma obbligatoria a fini di servizio civile per il generale Claudio Graziano, capo di stato maggiore della Difesa, è un progetto che “potrà essere molto utile” sia come “momento di formazione a servizi come la Protezione Civile” sia come “possibilità in futuro di allargare alle forze armate in caso di bisogno”. “In molti anni le forze italiane, diventate professioniste – ha aggiunto Graziano dopo la riflessione della ministra della Difesa – si sono rivelate fra le migliori del mondo. Io ero presente quando la leva è stata sospesa non perché non erano bravi i militari di leva ma perché non potevano essere impiegati in operazioni, visto che l'impiegabilità in operazioni deriva anche dall'addestramento e dalla capacità di operare in ambiti internazionali”. “La possibilità di integrare con un sistema diverso, nell'ambito del Terzo Settore, delle forze a disposizione per la pubblica utilità, per la protezione civile – ha detto ancora – è un argomento che molti paesi stanno studiando e che può servire allo sviluppo del Paese”.

Intervenendo alla sfilata degli Alpini a Treviso la ministra ha parlato di “una festa di popolo emozionante e commovente” e di una comunità “che si riconosce in tutti i grandi valori”. Dopo aver reso omaggio al monumento ai caduti, alle bandiere e labari, la ministra della Difesa è stata accolta dal prefetto di Treviso, Laura Lega. “In tutti i miei viaggi all'estero – ha detto – i colleghi degli altri Paesi mi chiedono degli alpini, credo con un po' di invidia per quanto sono bravi e per le loro capacità. Una forza per questo Paese. Le istituzioni devono essere grate agli Alpini che veicolano un messaggio popolare ma anche molto profondo”.

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