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“La militarizzazione dei Forestali è incostituzionale”, riforma Madia rinviata alla Consulta

La sezione di Pescara del Tar dell’Abruzzo ha dato ragione a Vincenzo Casetti, ex forestale passato nei carabinieri dopo l’approvazione della riforma Madia del 2016. La Corte Costituzionale deciderà sulla legittimità della soppressione del Corpo.
A cura di Annalisa Cangemi
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Bocciatura per la riforma Madia in Abruzzo: il Tar non annulla la legge, ma stabilisce che i civili, in questo caso i forestali, non posso essere obbligati a diventare militari, come prescrive la legge Madia del 2016. Il Tribunale amministrativo rimanda la questione alla Corte Costituzionale. Sull'assorbimento del corpo dei forestali nei carabinieri sarà dunque la Consulta a decidere, come scrive l'ordinanza del Tar pubblicata il 16 agosto. I giudici amministrativi hanno accolto il ricorso di Vincenzo Casetti, vice sovrintendente della Forestale, difeso dall'avvocato Egidio Lizza dello studio legale Romano di Benevento, che assiste gran parte degli 8mila ex Forestali che non vogliono subire la trasformazione del corpo, con un cambiamento sostanziale del proprio status giuridico. Il punto contestato è proprio questo: Casetti, come gli altri 3mila che hanno fatto ricorso, vuole rimanere un civile, e chiede di poter rimanere a prestare servizio come prima, senza confluire nell'Arma. Secondo il Tar "Non è stato rispettato il principio di autodeterminazione del personale del Corpo forestale nel consentire le limitazioni, all'esercizio di alcuni diritti costituzionali, derivanti dall'assunzione non pienamente volontaria dello status di militare". Il Tar punta inoltre il dito contro gli aspetti economici: la riforma Madia puntava ad un taglio dei costi nelle Forze armate, ma proprio sul fronte dei costi i giudizi amministrativi ritengono irrisorio il vantaggio.

Una vittoria per i sindacati, che avevano già sollevato la questione, opponendosi alla militarizzazione coatta. Il Sapaf, il maggiore sindacato dei forestali, aveva chiesto infatti che venisse istituito un reparto civile nell’ambito dell’Arma dei carabinieri che si occupasse  di polizia ambientale, lasciando inoltre ai forestali la facoltà di transitare in altra forza di polizia civile.

Per la capogruppo di Sinistra italiana Loredana De Petris, presidente del gruppo Misto, la soppressione del Corpo si è rivelata "una scelta che è costata moltissimo al Paese: in un'estate flagellata dagli incendi ci siamo trovati senza i mezzi, le competenze e l'esperienza dei Forestali".

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