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“La mia Maggie scambiata per un cinghiale”, cane ucciso mentre passeggiava con la padrona

Il cane, un incrocio tra un pastore maremmano e un pastore francese, è stato colpito da una fucilata mentre passeggiava insieme alla sua padrona su un sentiero del Cai, vicino a Corniglio. Secondo la padrona non c’erano cartelli che segnalavano una battuta di caccia.
A cura di S. P.
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Maggie, un incrocio tra un pastore maremmano e un pastore francese di un anno e mezzo, è stata colpita da un proiettile mentre passeggiava insieme alla sua padrona Silvia su un sentiero del Cai, vicino a Corniglio, in Emilia-Romagna. Qualcuno le ha sparato scambiandola per un cinghiale. A riportare la drammatica storia di Silvia e della sua Maggie è La Gazzetta di Parma. L’incidente è avvenuto domenica mattina quando Silvia era partita per una passeggiata con un'amica e Maggie: “Facciamo spesso gite sull'Appennino – ha raccontato -. E Maggie non era al guinzaglio perché l'ho addestrata: stava sempre vicina a me, al massimo era abituata ad andare un po' avanti, per poi fermarsi e aspettarmi. E se io la chiamavo, tornava subito indietro. Le avevo messo il guinzaglio solo un attimo, perché durante il cammino abbiamo incontrato altri escursionisti, ma poi l'ho liberata”. A un certo punto però, nonostante l’assenza di cartelli che segnalavano una battuta di caccia al cinghiale, hanno sentito uno sparo. “Ho preso paura e sono corsa avanti per vedere dov'era la mia Maggie”, ha raccontato la padrona che poco dopo ha visto un cacciatore. “Ho chiesto al cacciatore se aveva visto la mia Maggie e lui mi ha risposto: ‘Vai via’. Mi sono messa a correre da una parte e dall'altra, la chiamavo ma Maggie non rispondeva”, ha continuato Silvia che, disperata, ha continuato a cercare e a chiedere del suo cane ai vari cacciatori che incontrava.

“Tornando indietro mi sono rifermata sulla collina, dov'era seduto il primo cacciatore. E da lì, a nemmeno 20 metri, ho visto la mia Maggie a terra”. Il cane era morto, colpito al cuore. Sul posto sono intervenuti i carabinieri di Corniglio e il veterinario: “Il cacciatore, che era seduto sulla collina, si è giustificato dicendo che in quel punto erano appena passati dei cinghiali e che aveva sparato pensando a un animale selvatico”, ha spiegato ancora la donna secondo cui il cacciatore le avrebbe poi detto che “il cane era di colore sbagliato”.

“È preoccupante il fatto che se una persona decide di passeggiare nel pre parco senza vedere i cartelli rischi di essere impallinato – ha commentato Fabrizio Russo, presidente del Cai di Parma -. Bisogna alzare il livello di attenzione da parte dei cacciatori, considerando che su questi sentieri passano persone e anche bambini. È giusto che la montagna sia vissuta da tutti, anche dai cacciatori, ma ci vuole rispetto reciproco”.

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