La madre di Jenni, morta al 4° mese di gravidanza, posta su FB cadavere della figlia
Una foto shock, quella del cadavere di una ragazza di 25 anni: a postarla è stata la madre di Jenni Galloni, morta due giorni fa in un appartamento di Bologna che condivideva con tre coinquilini. "Dopo che ho visto gente di m…. scrivere di mia figlia, ora voglio che voi ve la ricordiate con questa immagine", è stato lo sfogo della donna, madre della giovane, che era al quarto mese di gravidanza quando ha perso la vita. Ebbene, nell'immagine pubblicata su sulla pagina facebook "In memoria di Jenni Galloni" si può vedere la 25enne distesa sul lettino di un obitorio.
Scrive la madre della ragazza: "Voglio che VOI ve la ricordiate come purtroppo questa immagine non me la leverò mai dalla mente, ora non la potete più toccare con le vostre sporche mani con le vostre false parole con i vostri plagi……non la potete più invitare a far festa ai rave….non potrete più fottergli i soldi che non avevate intenzione di restituirgli mai….se né andata sapendo dentro di se che eravate persone di merda e di merda resterete per sempre.. grazie del tatto che avete avuto con lei e che avete tuttora con certi post…grazie Santino se non era per persone come te forse non avrebbe trovato la pace eterna… attenzione a tutti quelli che sanno in coscienza, di aver fatto più danno ke il resto nella sua vita, se ne hanno una di non scrivere mezza parola nella pagina di mia figlia!!!!!! grazie di avermela tolta veramente grazie!".
La ragazza, come detto incinta al quarto mese, non è stata trovata in overdose né sul suo corpo vi erano segni di violenza: nella sua borsa è stato trovato un grammo e mezzo di marijuana, sostanza che però non ha nulla a che fare con il decesso. Jenni ha accusato un malore domenica sera: i suoi coinquilini le hanno suggerito di recarsi al pronto soccorso per una visita di controllo ma lei ha rifiutato di farlo ed ha preferito andare a dormire. L'indomani, intorno a mezzogiorno, la 25enne è stata trovata senza vita nella sua stanza. Inutile l'arrivo dei soccorritori, che non hanno potuto fare altro che constatare il decesso.
