La lettera di Bondi: “Berlusconi sostenga Renzi, Forza Italia ha fallito”
"Gentile Direttore, la mia impressione è che il centrodestra non solo sia diviso ma privo di una strategia per il futuro". La lettera – inviata a La Stampa – porta in calce la firma di Sandro Bondi, uno degli uomini simbolo del berlusconismo, da sempre fedelissimo dell'ex cavaliere e non nuovo, in passato, a veri e propri atti di "cieca militanza" verso il fondatore e leader di Forza Italia. L'ex ministro dei beni culturali tuttavia stavolta usa toni duri verso il suo partito: "Resta – scrive – un gigantesco problema che riguarda l'identità del centrodestra in Italia". Nel mirino, in particolare, l'arrivo di Matteo Renzi a Palazzo Chigi e quello di Papa Francesco.
Bondi arriva ad elogiare il primo ministro: "Rappresenta – spiega – senza dubbio la prima vera cesura nella sinistra italiana rispetto alla sua tradizione comunista". E spiega anche: "Blair sta alla Thatcher come Renzi sta a Berlusconi". Insomma, per il centrodestra italiano è arrivato il momento di riconoscere che la "rivoluzione liberale", ripetutamente invocata da Berlusconi, non c'è stata: "Non ha potuto farla – spiega l'ex ministro – perché i suoi principali alleati, da Fini a Casini, da La Russa a Bossi erano fuorché liberali". Che fare, dunque? Arrivati a questo puntop è necessario decidere se fare opposizione dura a Renzi oppoure sostenerlo nel suo impeto riformatore. Scrive Bondi: "Mi piacerebbe che Berlusconi dicesse chiaramente che se Renzi farà cose giuste lo sosterrà e che se lo criticherà e lo avverserà con fermezza solo se non manterrà fede alle sue promesse di cambiamento e di modernizzazione dell'Italia".
