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La lettera d’addio dei genitori ad Achille: “Il nostro angelo, proteggerà i bimbi malati”

Era figlio del calciatore Stefano Favret, con un passato in Lega Pro. Una malattia incurabile l’ha strappato al suo affetto e a quello di mamma Sara. Ora i genitori, residenti a Portogruaro, hanno rivolto un pensiero a tutti coloro che li hanno sostenuti nell’ultimo anno, dopo la sconcertante diagnosi.
A cura di Biagio Chiariello
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E’ volato in cielo per un male incurabile. Una grave malattia che l’ha strappato all’affetto dei suoi genitori. Achille Favret, 3 anni, era figlio di Stefano, centrocampista del Sandonà 1922 (Eccellenza) e di Sara Da Re. Ed ora mamma e papà hanno scritto una lettera con la quale, da una parte hanno voluto dire addio per sempre al loro piccolo, dall’altra hanno ringraziato tutte le persone che sono stato loro vicini in questi giorni così drammatici. “Sarai un angelo che proteggerà tutti i bambini malati” scrivono.

Achille era in cura al Burlo Garofolo di Trieste. Per lui si erano mobilitati anche l’Area giovani del Cro di Aviano e il Pordenone calcio, che gli aveva fatto recapitare una maglietta personalizzata con gli autografi di tutti i calciatori della squadra di Lega Pro. “Grazie al sostegno che tutti i parenti e i tanti amici di Achille ci hanno dato – hanno sottolineato – ringraziamo medici e infermieri dei reparti di chirurgia, oncologia e terapia intensiva dell'ospedale triestino; l'oncologia pediatrica dell'ospedale Santa Maria degli Angeli di Pordenone; la radioterapia e Area giovani del Centro di riferimento oncologico di Aviano; l'Agmen, Associazione genitori dei malati emopatici e neoplastici del Friuli e l'Ail, Associazione contro le leucemie e linfomi” è il messaggio che Stefano e Sara rivolgono a coloro che li hanno sostenuti in questi mesi.

Anche i nonni ricordano il piccolo nipotino. “Sei sempre stato unico per me – racconta la nonna paterna Caterina – ti vorrò sempre bene e rimarrai sempre il mio guerriero”. “Se un giorno qualcuno ci chiederà se la nostra vita ha un senso la risposta sarà sì' aggiungono i nonni materni Antonella e Paolo – solo per essere stati con te. Grazie Achille per quello che ci hai insegnato”.

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