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La Grecia sull’orlo del default

Il Paese ellenico deve rinegoziare con i creditori internazionali la ristrutturazione dei bond. Se non ci sarà l’accordo salterà il prestito da 130 miliardi promesso dall’Eurozona. E le agenzie di rating scommettono sul default.
A cura di Alfonso Biondi
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Operatore di borsa

Il rischio default per la Grecia non è fanta-economia. Moritz Kraemer, uomo di Standard & Poor's ha dichiarato a Bloomberg Tv di prevedere un default del Paese ellenico in tempi non troppo brevi. Evidentemente la società di rating ha serie perplessità sul buon esito dei negoziati tra Atene e gli investitori privati per la ristrutturazione dei bond. Il rischio è quello di un default disordinato che, secondo Kraemer, "avrebbe ramificazioni su altri Paesi". Anche Edward Parker, responsabile dei rating sovrani europei di Fitch, scommette su un default della Grecia.  La situazione resta complicata, anche perché il 20 marzo scade un bond di 14,4 miliardi di euro che Atene rischia di non onorare. Il premier ellenico Lucas Papademos ha sempre sostenuto di essere vicino ad un accordo con i creditori privati, anche se le difficoltà non mancano. Nei prossimi giorni  i creditori internazionali diranno la loro sulle trattative che riguardano lo scambio dei titoli di Stato nelle loro mani, il cosiddetto Private Sector Involvement (Psi).

L'accordo proposto dalla Grecia ai creditori prevede che le banche accettino una riduzione nominale del 50% sul rimborso dei bond. In soldoni si tratterebbe di uno sconto di 100 miliardi di euro. L'esito positivo della trattativa è condizione necessaria affinché l'Eurozona eroghi ad Atene un nuovo prestito da 130 miliardi. Il fiato sul collo dell'Europa c'è e  si sente. Martedì arriveranno ad Atene i funzionari della Troika (Fondo Monetario internazionale, Banca Centrale Europea e Unione Europea): sarà loro premura controllare l'andamento del primo pacchetto di aiuti assegnato ad Atene. Dal sopralluogo, poi, dipenderà l'esito delle trattative sul Psi. Venerdì, invece, è prevista la visita di altri tre "ispettori" della troika: Thomsen, Mors e Mazuch appureranno se il governo ellenico ha tenuto fede agli impegni sottoscritti nel Memorandum.

Saranno giorni caldi anche sul fronte interno: l'esecutivo ellenico, infatti, è chiamato a varare una serie di provvedimenti sui diritti dei lavoratori e non sarà difficile che per le strade della nazione si riversino migliaia di cittadini a protestare. Gli osservatori politici prevedono l'intensificarsi delle tensioni sociali. E la Grecia si affaccia paurosamente sull'orlo del baratro.

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