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La gatta “capostazione” che ha salvato dal fallimento la ferrovia giapponese

Si chiama Tama ed è il primo gatto ferroviere del mondo, ormai diventato una vera e propria attrazione turistica in Giappone. La ferrovia, che era a un passo dalla bancarotta, è riuscita a risollevarsi proprio sfruttando l’immagine di un felino capostazione.
A cura di Susanna Picone
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C’è una stazione ferroviaria in Giappone che negli ultimi anni è stata “visitata” da un numero sempre maggiore di pendolari. Gente che viene catturata dalla Linea Koshigawa della rete ferroviaria di Kinokawa per un motivo ben preciso: il capostazione. Ma non si tratta di un uomo o di una donna particolarmente affascinanti, tantomeno qualcuno di noto per la sua professionalità. Anzi, sicuramente questo particolare capostazione non è nemmeno ferrato sugli orari dei treni. E questo perché si tratta di una gatta, un felino di nome Tama. Una gatta – la sua storia la racconta il Daily Mail – che ha fatto incrementare del dieci per cento il numero dei passeggeri che viaggiano ogni anno sulla ferrovia giapponese. Un risultato importantissimo considerato il fatto che quella ferrovia una decina di anni fa era a un passo dalla bancarotta. Ed è stata proprio Tama a salvarla.

Tama ha una divisa, un berretto e un distintivo da capostazione – Il suo sguardo sornione ha conquistato il cuore di turisti e pendolari che arrivano fino a Kinokawa City per incontrarla. Tama è arrivata alla stazione ferroviaria giapponese nel 2007, quando i treni viaggiavano praticamente vuoti e la piccola linea ferroviaria chiudeva ogni bilancio di fine anno in rosso. E col suo arrivo tutto è cambiato: il gatto è diventato ben presto una vera e propria attrazione turistica e anche il protagonista di una collezione di oggetti tra magliette, tazze e altri souvenir. Sfruttando la sua immagine, la ferrovia è riuscita a risollevarsi dal fallimento e attualmente fattura qualcosa come 10.4 milioni di dollari incassati dalla vendita dei biglietti ma anche e soprattutto dai gadget del capotreno felino. E insieme al titolo di capostazione la gatta Tama – che ha un passato da randagio alle spalle – si è meritata anche un berretto, una medaglietta di riconoscimento, una divisa e una postazione riservata accanto alla biglietteria. Come riceve il suo salario? Naturalmente in cibo e tante coccole.

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