136 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

La fotografia dei pronto soccorso: strutture al collasso, in attesa anche più di 2 giorni

La fotografia sullo stato di salute dei Pronto soccorso italiani scattata da Simeu, la società scientifica dei dottori del pronto soccorso, e Cittadinanzattiva. Si aspettano anche 48 ore per il ricovero in reparto e spazi dedicati al malato in fase terminale sono presenti solo nel 13% delle strutture.
A cura di Susanna Picone
136 CONDIVISIONI
Immagine

Non è la migliore delle fotografie quella sullo stato di salute dei Pronto soccorso italiani scattata dal monitoraggio presentato oggi dal Tribunale per i Diritti del Malato di Cittadinanzattiva e la Società italiana della medicina di emergenza-urgenza (Simeu). Il monitoraggio fotografa 93 strutture di emergenza urgenza; dà voce a 2944 tra pazienti e familiari di pazienti intervistati e misura accessi, ricoveri e tempi di attesa di 88 strutture di emergenza urgenza. Si segnala nei pronto soccorso sovraffollamento, tempi di attesa per il ricovero in reparto che possono superare i due giorni, adeguata attenzione alla terapia del dolore solo in sei strutture su dieci ma con differenze tra regione e regione, oltre a spazi dedicati al malato in fase terminale solo nel 13% delle strutture. La rilevazione è stata svolta tra il 16 maggio e il 30 novembre 2015 attraverso un questionario rivolto a familiari e pazienti ma è stata presentata oggi, nelle ore successive alla lettera alla Lorenzin del figlio di un malato terminale morto senza privacy e assistenza al pronto soccorso del San Camillo di Roma. Tdm e Simeu hanno anche promosso una Carta dei Diritti al Pronto soccorso, che definisce in otto punti i diritti irrinunciabili di tutti i cittadini, pazienti e operatori sanitari.

Situazione differente da regione a regione – Secondo il monitoraggio, oltre 48 ore di attesa per il ricovero si registrano nel 38% dei Dipartimenti di emergenza urgenza (Dea) II livello e nel 20% nei Pronto soccorso, con una attesa fino a 48 ore nel 40% dei Pronto soccorso. L'attesa massima è stata di sette giorni nei reparti Osservazione breve intensiva, nuove strutture previste dal Regolamento sugli Standard qualitativi sull'assistenza ospedaliera. Dal monitoraggio è emerso inoltre che il 30% dei pazienti non ha visto preservarsi privacy e riservatezza, e la procedura di rivalutazione del dolore in tutto il percorso del paziente al pronto soccorso viene svolta da poco più del 60% delle strutture monitorate. Tante le differenze tra regione e regione: ancora oggi la situazione appare molto diversa fra strutture del Nord del Centro e del Sud, “soprattutto come conseguenza di un'organizzazione dei servizi di emergenza non ancora standardizzata sul territorio nazionale”.

136 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views