La crisi colpisce anche il mercato del falso, un miliardo in meno in 5 anni
La crisi economica colpisce anche il mercato del falso. Lo rivela una ricerca realizzata dal ministero dello Sviluppo Economico in collaborazione con il Censis secondo la quale negli ultimi cinque anni la contraffazione ha subito un crollo di circa un miliardo di euro. Il motivo del ribasso infatti non sono certo maggiori controlli o maggiore legalità tra i consumatori e i produttori, ma un calo generalizzato dei prezzi dovuto alla minore capacità di spesa degli italiani. Sempre secondo i dati del Censis, in efetti in 5 anni i prezzi dei prodotti contraffatti sono diminuiti del 18 per cento, ad eccezione dei medicinali, scendendo in media da 13 euro a 10,7 euro. L'impatto della contraffazione sull'economia nazionale resta comunque pesantissimo. Come indicano i dati della ricerca, il mercato del falso vale in Italia 6,5 miliardi di fatturato e interessa i più svariati settori a cominciare dall'abbigliamento (34% dei ricavi) passando per il comparto cd, dvd e software (27,3%) fino ad arrivare anche ai prodotti alimentari (15,8%).
Ricadute dal punto di vista fiscale
La produzione di merci illegali ovviamente ha anche ricadute dal punto di vista fiscale. Secondo la ricerca Censis, se fossero legalizzate le attività del mercato illecito lo stato potrebbe contare su un gettito fiscale aggiuntivo di 5,2 miliardi di euro tra imposte dirette e indirette. "La contraffazione tocca, con caratteristiche diverse, moltissimi comparti produttivi e ciò che manca al consumatore, in generale, è la consapevolezza che la contraffazione non è un’illegalità minore e circoscritta" ha spiegato il presidente della commissione parlamentare di inchiesta sulla Contraffazione, Mario Catania. In effetti comprare capi falsi in Italia è ancora percepito come un “peccato veniale”, e l'unica attenzione dei cittadini spesso viene posta solo sugli alimenti alterati.
