17 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

La Corte di Giustizia UE boccia l’Italia: permesso di soggiorno troppo caro

Secondo la Corte di Giustizia UE il prezzo da pagare in Italia per ottenere il permesso di soggiorno – che varia da 80 a 200 euro – è troppo alto.
A cura di Davide Falcioni
17 CONDIVISIONI
Immagine

All'indomani della sentenza della Corte di Strasburgo, che ha condannato l'Italia per il respingimento illegale, nel 2011, di tre cittadini tunisini e per il trattamento loro riservato in un centro di accoglienza di Lampedusa, la Corte di Giustizia dell'UE boccia la legge italiana che impone agli extracomunitari richiedenti il rilascio o il rinnovo di un permesso di soggiorno, di pagare un contributo tra 80 e 200 euro. Secondo il tribunale il costo è "sproporzionato rispetto alla finalità perseguita dalla normativa Ue, e può creare ostacoli all'esercizio dei diritti".

La decisione dei giudici europei scaturisce da un ricorso presentato da CGIL e Inca al Tar del Lazio contro le normative applicate in Italia. I due enti hanno infatti chiesto al Tribunale amministrativo regionale l'annullamento del decreto sul contributo per il rilascio e rinnovo del permesso di soggiorno per cittadini di Paesi terzi soggiornanti di lungo periodo, facendo valere la natura sproporzionata dell'importo da pagare, che è di non meno di 80 euro. Dal canto suo il Tar del Lazio ha sottoposto la questione alla Corte di Giustizia UE ritenendo che spettasse ai giudici europei esaminare la compatibilità delle tariffe italiane con quelle comunitarie.

Le toghe dell'UE oltre a spiegare che la legge Ue sullo status dei cittadini di Paesi terzi soggiornanti di lungo periodo "non ammette la normativa italiana" poiché "richiede un contributo sproporzionato", ricorda che "l'obiettivo principale della direttiva è l'integrazione". La corte ricorda che – benché sia discrezionale per gli stati l'importo da fissare – tale potere "non è illimitato". D'altra parte  l'incidenza economica del contributo italiano può essere importante, dato che il rinnovo dei permessi deve essere pagato di frequente.

I giudici, inoltre, ricordano che il contributo in questione non è l'unica spesa da sostenere per il rilascio o il rinnovo del permesso. Gli immigrati devono spendere anche 16 euro per la marca da bollo in contrassegno telematico da applicare sul modulo; 30 euro per le spese postali da pagare al momento della spedizione dell'assicurata, contenente l'istanza; 27,50 euro per il permesso elettronico – adottato dal dicembre 2006 – se si richiede un permesso di soggiorno per più di 90 giorni.

17 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views