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La corruzione in Sanità inghiotte 6 miliardi di euro all’anno

Il rapporto “Curiamo la Corruzione” curato da Transparency International Italia ha rilevato numerose criticità in ambito sanitario. Il presidente dell’Autorità Raffaele Cantone lancia l’allarme: “In molti casi si è verificato un legame fra Sanità, politica e criminalità organizzata, e l’ingerenza della politica e uno dei problemi della Sanità”.
A cura di Charlotte Matteini
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Il presidente dell'Autorità anticorruzione Raffaele Cantone, durante un discorso tenuto in occasione del Congresso delle Società scientifiche italiane di chirurgia, ha parlato a lungo del rischio corruzione in ambito sanitario e rilevato che in Italia il sistema degli appalti viene gestito molto male, con tanto di proroghe spesso concesse in maniera illegale, e l'esistenza di legami tra politica e criminalità organizzata ha aggravato questo tipo di problematiche. "In molti casi si è verificato un legame fra Sanità, politica e criminalità organizzata, e l’ingerenza della politica e uno dei problemi della Sanità. Ciò nasce per esempio dalle considerazioni sugli scioglimenti delle Aziende ospedaliere e delle Asl", ha sottolineato Cantone. "Su molte questioni che riguardano i vertici delle strutture sanitarie c’è una forte influenza della politica, che in alcune zone significa anche un pezzo dell’influenza della criminalità. Lo scioglimento di alcune Asl ne è la riprova", ha proseguito il presidente dell'Anac.

Ad aggravare la commistione tra politica e malaffare sarebbe anche l'eccessiva concentrazione di potere nelle mani di pochi, un rischio che potrebbe diventare ancora più concreto con le nuove Centrali uniche di acquisto: "Ciò significa che quanto più aumenti il potere, tanto più, ovviamente, devi mettere dei contrappesi. In questo caso, i contrappesi sono dati dalla trasparenza e dalla necessità che ci siano commissioni trasparenti”, ha sostenuto Raffaele Cantone.

Come evidenziato da un rapporto curato da Transparency International Italia, Censis, Ispe-Sanità e Rissc e pubblicato lo scorso aprile, la corruzione in ambito sanitario divora ogni anno circa 6 miliardi di euro, miliardi di euro che dovrebbero essere destinati a ricerca e innovazione mediche, che però finiscono immancabilmente in altre tasche. Secondo il rapporto "Curiamo la corruzione" questo fenomeno corruttivo coinvolgerebbe una asl su 3 in Italia. Dai dati pubblicati da Transparency International Italia, Censis, Ispe-Sanità e Rissc, nel 37% delle asl esistenti sul territorio nazionali si sarebbero verificati episodi corruttivi negli ultimi 5 anni, episodi che non sarebbere stati affrontati in maniera appropriata. Sempre stando ai dati del rapporto 2016, oltre due terzi dei dirigenti in ambito sanitario hanno rilevato un concreto rischio che possano verificarsi episodi di corruzione all'interno della struttura sanitaria da loro diretta.

Tra gli ambiti che vengono evidenziati dal rapporto come quelli più a rischio ci sono il settore appalti, quello degli acquisti e quello delle assunzioni. Nonostante le misure di prevenzione varate solo pochi anni fa con la Legge 190/2012, ovvero l'istituzione di Piani anticorruzione, è emerso che di 230 aziende sanitarie italiane, il 40% si sarebbe limitato ad adempiere solo formalmente agli obblighi di legge, senza però rispettare pienamente tutte le norme.

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