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La Camusso chiama alla mobilitazione: “Schieriamoci dalla parte del lavoro”

La lettera aperta del segretario generale della Cgil in vista della manifestazione del 25 ottobre: “Rivendichiamo un futuro che sia migliore, non peggiore del passato”.
A cura di Redazione
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Mancano pochi giorni alla manifestazione nazionale della Cgil a Roma, prevista per sabato 25 ottobre (tra l'altro in contemporanea con la giornata centrale della Leopolda, cui ovviamente parteciperà il Presidente del Consiglio Matteo Renzi). E il segretario generale Susanna Camusso sa bene di giocarsi una partita importante, in cui si determineranno anche gli equilibri al tavolo delle trattative fra Governo e parti sociali sulle eventuali modifiche al Jobs Act e alla legge di stabilità (che proprio oggi è al vaglio del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano). Insomma, a Roma la Cgil deve mettere in campo tutta la sua capacità di mobilitazione, per inviare un segnale chiaro al Governo e per provare a mettere in discussione il "monopolio del consenso" del Presidente del Consiglio.

Anche per questo motivo la Camusso ha deciso di scrivere ad iscritti e cittadini, per ribadire i motivi che rendono necessaria la mobilitazione del più grande sindacato italiano e per spiegare meglio la "controproposta" in materia di diritti e lavoro. Ecco il testo integrale della missiva:

Care e cari,

è il momento delle scelte, chiare, dedicate a creare lavoro. Sono passati sette anni dall’inizio della crisi e a pagarne il prezzo continuano a essere i lavoratori e le famiglie, i giovani e i pensionati, i precari, gli esodati, i disoccupati di ogni età. Nel mondo i Paesi che hanno dato priorità a occupazione e investimenti sono usciti dalla crisi e hanno ricominciato a crescere; in Italia ed in Europa si continua con la politica del rigore che tra tagli lineari, interventi sul mercato del lavoro, blocco dei contratti, non dà lavoro e impoverisce le famiglie, come confermato dalla recessione che permane nel nostro Paese.

La conferma di quelle politiche che, purtroppo, caratterizza il governo Renzi, insiste su un’idea di Italia che compete al ribasso, non scommette su innovazione, istruzione, ricerca, non scommette sul lavoro di qualità. Noi crediamo che il Paese abbia le competenze e i talenti per vincere la sfida e che il futuro passi attraverso investimenti nel capitale umano e nell’universalità dei diritti. Rivendichiamo un futuro che sia migliore, non peggiore del passato.

È per questa ragione che sabato 25 ottobre, a Roma, in Piazza San Giovanni, abbiamo organizzato una manifestazione nazionale dal tema “Lavoro, dignità, uguaglianza per cambiare l’Italia”.

Perché l’Italia può e deve cambiare.

La nostra piattaforma mette al centro il lavoro, la buona occupazione. Queste le nostre proposte:

1. un piano straordinario per l’occupazione finanziato da uno sposta- mento della tassazione sulle grandi ricchezze;

2. la riforma per ammortizzatori sociali universali; 3. una riforma dello Statuto dei Lavoratori per estendere diritti e tutele universali a tutti; 4. un contratto indeterminato a tutele crescenti, per favorire il lavoro a tempo indeterminato e sicuro, cancellando le forme contrattuali precarie che si sono moltiplicate fino a 46 forme di assunzione.

Sono proposte semplici ma efficaci, in grado di restituire dignità a chi lavora e ripristinare un principio indispensabile: l’uguaglianza.

Per queste ragioni, a nome di tutto il gruppo dirigente della CGIL, rivolgo un cordiale invito a tutti i nostri iscritti, perché siano presenti a Roma il 25 ottobre. È possibile rivolgersi alla sede della CGIL più vicina o alla propria Cate- goria per partecipare con i pullman ed i treni messi a disposizione dalla CGIL.

Il vostro coraggio è importante. Uniti possiamo aprire una nuova fase e cambiare l’Italia. Facciamo sentire la nostra voce, schierandoci dalla parte del lavoro.

Facciamolo insieme.

Vi ringraziamo, sin da ora, per la vostra presenza e mobilitazione. Ci vediamo a Roma.

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