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La campagna del Governo: “Comprare casa? Facile”. Ma per i giovani il mutuo è un miraggio

Una campagna informativa per spingere i giovani italiani ad acquistare o ristrutturare casa. Agevolazioni fiscali e fondi di garanzia sembrerebbero rendere semplice l’operazione, ma il Governo forse dimentica quanto per un under 35 sia difficile l’accesso al credito, soprattutto se in possesso di un contratto post Jobs Act, che le banche valutano come rischioso contratto di serie B.
A cura di Redazione
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fondo mutui

– di Charlotte Matteini e Claudia Torrisi

Da pochi giorni è partita la campagna informativa realizzata dal Ministero dell'Economia e delle Finanze per far conoscere gli strumenti pubblici esistenti- agevolazioni fiscali, fondi di garanzia e leasing immobiliari – messi a disposizione dal Governo ai cittadini proprietari di immobili che intendono acquistare un'ulteriore casa o fare lavori di ammodernamento e ristrutturazione.

Attraverso la campagna "Casa? Cosa Possibile!" vengono presentate le diverse agevolazioni fiscali, inserite nella scorsa legge di stabilità, che il contribuente può sfruttare per recuperare parte delle spese sostenute per acquistare nuovi pezzi di arredamento o apportare migliorie, oltre a facilitazioni e agevolazioni fiscali per coloro che che intendono investire nell'acquisto di un immobile. Quest'ultimo tipo di misure vengono presentate come indirizzate in particolar modo ai giovani e a chi ha necessità di finanziamenti e garanzie per accedere a un mutuo. Insomma, Casa? Cosa Possibile! non è un vero e proprio piano di agevolazioni destinato a chi vorrebbe acquistare o ristrutturare la propria casa, ma è una campagna informativa che pubblicizza misure e proroghe già esistenti e già inserite nella legge di stabilità relativa al 2016.

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Cosa prevede il piano Casa Conviene

Tra gli strumenti messi a disposizione dei contribuenti c'è il Fondo di garanzia per l'acquisto e la ristrutturazione della prima casa, che consente di richiedere mutui ipotecari fino a 250.000 euro avvalendosi delle garanzie statali per la metà dell’importo. Il fondo è aperto a chiunque sia proprietario o voglia acquistare abitazioni che non abbiano caratteristiche "di lusso" e prevede l'applicazione di un tasso non superiore al Tasso Effettivo Globale Medio rilevato dal Mef per le giovani coppie in cui almeno uno dei due componenti non abbia superato i 35 anni, per i giovani di età inferiore ai 35 anni titolari di un rapporto di lavoro atipico, per i nuclei familiari mono-genitoriali con figli minori e conduttori di alloggi di proprietà degli IACP. Accedendo al fondo di garanzia, la banca non potrà chiedere ai cittadini ulteriori garanzie personali (oltre all'ipoteca e all'eventuale assicurazione sull'immobile). Il Mef inoltre prevede l'applicazione di un'agevolazione sull'imposta di registro del 2%, per un minimo versamento di 1.000 euro, anziché dell'ordinario 9%, a tutti gli acquirenti che si accingono a comprare una prima casa o che stanno vendendo una casa acquistata usufruendo della medesima agevolazione.

Nel pacchetto Casa Conviene ci sono anche agevolazioni fiscali e garanzie per l'accensione del leasing immobiliare abitativo rivolte ai giovani under 35 anni e agli over 35 con un reddito complessivo non superiore a 55.000 euro che stipulano "contratti di leasing aventi per oggetto immobili, anche da costruire, da adibire ad abitazione principale entro un anno dalla consegna" e che non siano proprietari di altri immobili a destinazione abitativa. I titolari dei contratti di leasing stipulati dal 1 gennaio 2016 al 31 dicembre 2020 potranno portare in detrazione i costi del leasing "prima casa" in sede di dichiarazione dei redditi.

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Il fondo di solidarietà e il fondo costituito in collaborazione tra l'Associazione bancaria italiana e le Associazioni dei consumatori permettono invece di sospendere per un tempo determinato il pagamento delle rate dei finanziamenti in situazioni di temporanea difficoltà economica. Entrambi si rivolgono ai titolari di prime case non di lusso che, per cause di forza maggiore, si trovino a dover far fronte a una crisi economica famigliare, e si differenziano per la tipologia di motivazioni che portano alla momentanea difficoltà economica.

Infine, il Bonus Mobili, un'agevolazione fiscale che consente di detrarre dall'Irpef dovuta le spese per l'acquisto di elettrodomestici e mobili, collegate alla ristrutturazione dell'immobile, sostenute tra il 6 giugno 2013 e il 31 dicembre 2016. Per le giovani coppie sposate o conviventi da almeno 3 anni, composte da almeno un under 35, infine, è previsto un bonus per l'arredamento dell'abitazione principale (acquistata nel 2016 o 2015) svincolato dai lavori di ristrutturazione.

Ma è così semplice per i giovani accedere a mutui e finanziamenti?

Sulla carta, l'acquisto di una prima casa o l'investimento di risorse economiche per la sua ristrutturazione e arredamento sembra quasi semplice a leggere il booklet della campagna "Casa? Cosa Possibile!". Una recente ricerca pubblicata da Monitor Immobiliare ha dimostrato che il 10% delle famiglie italiane proprietarie di immobili ha difficoltà a sostenere le spese di mantenimento della propria casa e manifesta i cosiddetti "sintomi di disagio abitativo", ovvero difficoltà a saldare bollette, affitti o rate del mutuo. Inoltre, due famiglie su dieci vivono in case con strutture danneggiate o non adeguatamente riscaldate e il 60% delle famiglie ritiene le spese per la casa molto gravose. Altro capitolo: nonostante le numerose agevolazioni per l'acquisto della prima casa, in Italia, qual è la reale situazione relativa all'accesso al credito per giovani coppie under 35 anni?

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Nel 2015, con l'entrata in vigore del Jobs Act e del contratto a tutele crescenti destinato alla stabilizzazione dei lavoratori precari di lungo o breve corso, sono molti i giovani che hanno potuto avere accesso ad una forma contrattuale che permettesse loro di provare a varcare la soglia di una banca per chiedere un mutuo per l'acquisto della prima casa. Ma se da un lato è vero che le condizioni del Jobs Act migliorano quelle precedenti di chi lavorava con contratto a progetto o con una finta partita iva mono-committente e nonostante la stessa Abi abbia dichiarato che i contratti a tutele crescenti non debbano essere trattati come inquadramenti di serie B, le banche nei fatti valutano il profilo del cliente come ad alto rischio e, dunque, pretendono ulteriori garanzie per erogare il mutuo immobiliare, per esempio quelle di un familiare titolare di contratto più stabile o pensione che possa far fronte alla rata del mutuo nel caso in cui il titolare del mutuo perda il lavoro.

Inoltre, come spiega il Sole24Ore, oggi gran parte delle banche offre mutui fino all’80% del valore dell’immobile e offre sconti maggiori sui mutui a chi chiede un finanziamento tra il 50 e il 60% del valore. Significa che per accendere un mutuo oggi più che mai serve avere una certa liquidità iniziale, operazione difficile per un trentenne entrato da pochi anni nel mondo del lavoro e che magari non può contare sull'aiuto di genitori e parenti.

Come spiega Stefano Rossini, ad di MutuiSupermarket.it, "dato che il valore medio dell'immobile fornito a garanzia dell'operazione di mutuo ipotecario è di circa 210mila euro, è necessario che almeno un 20% di questo valore, pari a 42mila euro, sia investito dai richiedenti per l'acquisto dell'immobile per avere accesso al mutuo. Ma un trentenne o anche una coppia di trentenni con una storia lavorativa di qualche anno alle spalle, molto spesso non può contare su questo tipo di risparmi in banca. Se non intervengono i genitori fornendo la liquidità necessaria, purtroppo i giovani si vedono preclusa l'opportunità del mutuo e sono costretti a rinviare il progetto casa negli anni, sino a quando almeno non ci saranno risparmi sufficienti per procedere".

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