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La Camera Usa vota lo stop all’ingresso dei rifugiati siriani e iracheni

La Camera degli Stati Uniti ha dato l’ok a un provvedimento che blocca l’accoglienza dei rifugiati siriani e iracheni. Alcuni democratici hanno votato contro Obama.
A cura di Susanna Picone
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Nonostante l'invito in senso opposto del presidente Barack Obama la Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti ha votato lo stop all’ingresso dei rifugiati siriani e iracheni. Il Congresso è a maggioranza repubblicana ma anche molti parlamentari democratici si sono schierati contro il presidente. In discussione c’era l'ingresso di 10mila rifugiati previsto per il prossimo anno che era stato annunciato a settembre. Il disegno di legge, denominato American Against Foreign Enemies Act, è passato con 289 voti a favore contro 137 contrari. Quarantasette i democratici che hanno votato sì. Il parere della Casa Bianca è che lo stop non produrrebbe miglioramenti alla sicurezza: tutti i rifugiati vengono infatti già sottoposti a screening rigorosi. Fra le misure approvate c’è anche l'approfondimento dei controlli alle frontiere. Alcuni legislatori, sia democratici che repubblicani, hanno aggiunto che tra le preoccupazioni del Parlamento americano c'è anche il programma che consente l'ingresso senza visto negli Stati Uniti per i cittadini di decine di paesi, tra cui gran parte dell'Europa.

Severissimi controlli delle agenzie di sicurezza – Il disegno di legge presentato dai repubblicani prevede che ogni richiesta di ingresso nel Paese sia approvata dal direttore dell'Fbi, dal segretario del dipartimento di sicurezza interna e dal direttore dell'intelligence. A loro spetta il compito di confermare che ogni singolo cittadino siriano e iracheno non ponga minacce. La certificazione, che si aggiunge al severo sistema di verifiche già in atto con screening che durano 18 mesi, di fatto blocca il programma di accoglienza dei rifugiati annunciato da Obama. Il presidente Usa ha formalmente minacciato di porre il veto – se questa verrà approvata dal Senato e arriverà quindi alla sua firma – contro una misura definita contraria ai valori americani perché finirebbe per non accogliere persone che fuggono da guerra e terrorismo.

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