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La Camera affonda la legge contro l’omofobia, è incostituzionale

Sono passate, con una larga maggioranza, le pregiudiziali di incostituzionalità presentate da Udc Lega e Pdl, contro il disegno di legge della Concia che prevedeva di introdurre l’aggravante di omofobia nei reati penali.
A cura di Antonio Palma
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Anna Paola Concia

La legge contro l’omofobia non riesce a passare in Parlamento, anche ieri per la seconda volta la Camera ha bocciato la norma sui gay. Il disegno di legge presentato dal Pd prevede di introdurre l’aggravante di omofobia nei reati penali ed era appoggiato principalmente dal centrosinistra. Ad opporsi sono stati Pdl, Lega Nord, gli ex Responsabili e l'Udc che hanno presentato diverse pregiudiziali di incostituzionalità, passate con 293 Sì, 250 No e due astenuti. A Favore delle pregiudiziali e quindi contro il ddl ha votato tutto il Governo tranne il Ministro per le Pari opportunità, Mara Carfagna, che si è astenuta, contro le pregiudiziali e quindi a favore del ddl hanno votato invece Idv, Fli e Api

Dure le parole di reazione della maggior artefice del ddl, Anna Paola Concia, leader del movimento omosessuale e che ha subito in prima persona attacchi omofobi. "Oggi la maggior parte del Parlamento ha scelto di stare dalla parte dei violenti e non delle vittime delle violenze e delle discriminazioni” è stato il suo attacco, condiviso anche dal segretario del suo partito, Bersani. Anche il Presidente della Camera Fini, al termine della seduta si è schierato a favore del ddl, dichiarando che avrebbe votato contro le pregiudiziali se fosse stato un semplice deputato.

Il Parlamento però con una maggioranza schiacciante ha deciso diversamente, come peraltro si era già espresso due anni fa appoggiando, ancora una volta, le pregiudiziali di incostituzionalità dell’Udc, e anche qualche mese fa quando la commissione giustizia diede il suo parere contrario. Anche questa volta il partito degli egualitari ha vinto, infatti, nello spiegare le pregiudiziali sia l’Udc che la Lega, che ne hanno presentate due, adducono ragioni di discriminazioni al contrario cioè, come ha spiegato Rocco Buttiglione, le minoranze farebbero a gara per far approvare norme particolari, con la maggioranza che si sentirebbe discriminata. Sulla stessa linea si sono espressi gli ex Responsabili e il Pdl che vedono nel disegno di legge una protezione privilegiata di una parte di cittadini rispetto agli altri.

Fabrizio Cicchitto, capogruppo Pdl della Camera annunciando il voto favorevole alle pregiudiziali, ha tenuto a precisare che l’atteggiamento del suo partito non è omofobo ma “la posizione di fondo è quella di considerare i gay come dei cittadini uguali agli altri e proprio per questo contestiamo ogni trattamento giuridico specifico e differenziato che come tale ammetterebbe e accentuerebbe una diversità, sostanzialmente incostituzionale".

Ovviamente i fautori del ddl e tutte le associazioni gay non ci stanno e dopo le accuse ad un Parlamento “razzista e responsabile morale delle vittime di vessazioni ed aggressioni”, come ha detto Rossana Praitano, già propongono alcune azioni eclatanti, come la pubblicazione di una lista di cento politici gay omofobi, come ha promesso di fare Aurelio Mancuso, presidente di Equality Italia.

Al di là di azioni clamorose, dopo la delusione iniziale, la Concia ha deciso di dare comunque battaglia, annunciando di voler ripresentare il testo, magari modificato e forse di voler proporre una legge di iniziativa popolare.

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