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La battaglia M5S per una maturità più facile: “Permettere agli studenti di guardare i bignami”

Il Movimento 5 Stelle, riprendendo la questione posta da uno studente pistoiese, autore di una petizione sulla piattaforma Change.org, ha proposto un’interrogazione al ministro dell’Istruzione chiedendo che durante la prossima sessione dell’esame di maturità agli studenti del liceo scientifico fosse concessa la possibilità di tenere sul banco un “bigino” con tutte le formule matematiche da applicare per la risoluzione dei quesiti. Il Miur ha rispedito la richiesta al mittente.
A cura di Charlotte Matteini
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Il Movimento 5 Stelle prova a rivoluzionare l'esame di maturità al liceo scientifico. A meno di due mesi dall'inizio dell'esame di Stato, alcuni rappresentanti del M5S hanno chiesto al Ministero della Pubblica Istruzione di permettere ai maturandi di tenere i cosiddetti "bigini" con le formule matematiche durante la seconda prova scritta. La questione è stata proposta cinque mesi fa da uno studente pistoiese, Francesco Erpichini, che insieme al suo professore di matematica, Paolo Palumbo, dell’Enrico Fermi di San Marcello, ha lanciare una petizione su Change.org indirizzata al Miur. "Al termine del quinto anno di corso gli studenti della scuola secondaria di secondo grado sono tenuti a sottoporsi ad un esame di stato, comprendente, fra le altre, una prova riguardante una specifica materia caratterizzante il proprio indirizzo di studio. Durante questa prova è attualmente prevista per gli studenti la possibilità d'utilizzo di vocabolari, manuali tecnici e quant'altro riguardi la materia d'esame. Ciò è valido per tutti gli indirizzi scolastici tranne che per il Liceo Scientifico, i cui studenti sono inevitabilmente obbligati a fare affidamento sulla propria memoria", si legge su Change.org.

Anche visti i cambiamenti che negli ultimi due anni sono stati apportati alla seconda prova scientifica (verso una direzione più moderna rispetto alla richiesta di risoluzione meccanica di esercizi di tipo classico già proposti durante i corsi) ci sembra più che anacronistica l'assenza di un formulario scientifico nell'elenco degli strumenti utilizzabili. A nostro parere una prova di maturità dovrebbe valutare le capacità e le competenze che lo studente ha sviluppato nel corso dei suoi studi senza che la "forza bruta" della memoria filtri l'effettiva validità di tali capacità, le quali dovrebbero risiedere nell'abilità di analisi, riconoscimento e di risoluzione di determinati problemi specifici, e non nella difficoltà di ricordare a memoria formule e procedure sistematiche non inerenti alle competenze, ma al puro immagazzinamento di pratici mezzi di risoluzione.

Dal canto suo, il Ministero della Pubblica Istruzione ha fatto sapere che non è possibile accogliere la richiesta in quanto all'esame di maturità non si valuta solo la capacità di applicare determinate formule per arrivare alla soluzione del problema, ma anche la conoscenza delle stesse, apprese durante gli anni di liceo. La petizione al momento ha raccolto poco più di novecento firme, ma nonostante la scarsa risonanza mediatica la questione è riuscita ad approdare in commissione cultura alla Camera grazie al deputato pentastellato Luigi Gallo, che ne ha fatto oggetto di una interrogazione al nuovo ministro della Pubblica Istruzione Valeria Fedeli.

Secondo il deputato del Movimento 5 Stelle la possibilità di tenere sul proprio banco un formulario permetterebbe agli studenti di affrontare l'esame di maturità con meno ansia e più tranquillità. Ma, come già anticipato, secondo il Miur questa possibilità non può affatto essere concessa: "Le conoscenze memorizzate diventano vive e, quindi, si trasformano in competenze solo attraverso l’attivazione del senso, della logica e del ragionamento, che sono il cuore dell’apprendimento. Selezionare cosa ricordare è ciò che tutte le persone competenti fanno nel loro campo di interesse tramite una mappa concettuale e la costruzione di una gerarchia di contenuti; si tratta di un’operazione sofisticata e di grande valore culturale ed educativo, che necessita come nessun’altra del supporto e della guida del docente", ha spiegato il sottosegretario Vito De Filippo.

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