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La bambina di 9 anni che costruisce case per i senzatetto

Le casette sono mobili, isolate termicamente grazie al riciclo di jeans usati e fornite di energia elettrica attraverso piccoli pannelli solari. Hailey, la generosa bambina, ha comincato la sua opera altruistica a 5 anni.
A cura di Redazione
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Edward ed Hailey.
Edward ed Hailey.

"Il mondo è un posto migliore grazie a te", scrive una donna ad una bambina di appena nove anni. Lei, la giovane a cui è diretto il messaggio, si chiama Hailey, vive a Bremerton (Washington) e da quando ha cinque anni si impegna quotidianamente ad aiutare il prossimo. Tutto ebbe inizio quando, passeggiando con la madre Miranda, vide un clochard e si pose il problema di dove avrebbe dormito quella notte. Convinse la mamma a comprargli un pasto e da lì nacque non solo un'amicizia, ma un obiettivo che le avrebbe impegnato diversi anni e che probabilmente la segnerà per sempre: costruire rifugi per i senzatetto.

Hailey cominciò a dedicarsi agli orti, con l'intento di crescere il cibo con cui si sarebbero nutriti clochard. Poi, a sei anni, indossò gli abiti del carpentiere e, ogni giorno di ritorno dalla scuola, cominciò a costruire piccole case. Aiutata dai genitori, comincia ben presto a fare gran parte del lavoro in prima persona, poiché, spiegano i genitori, "ha tutte le competenze per portare a termine i suoi obiettivi, senza farsi male". Le casette sono necessariamente essenziali, ma all'avanguardia. Per non contravvenire alla legge, si tratta di rifugi mobili, ma capaci di isolare dal freddo e produrre energia. Riciclando vecchi jeans, infatti, Hailey imbottisce le pareti, mentre il tetto ospita piccoli pannelli fotovoltaici che all'interno garantiscono l'elettricità necessaria all'illuminazione.

La prima casetta, prossima ad essere conclusa, andrà ad Edward, il senzatetto che le ha cambiato la vita (e a cui, probabilmente, sarà cambiata a sua volta). La missione non finisce qui ed è ambiziosissima: costruire entro la fine del 2015 altre 12 casette, distribuire i prodotti dell'orto e mille prodotti igienici. Indiscutibilmente c'è la volontà, ma le risorse? Ci saranno anche quelle. In primo luogo Hailey gode di un particolare sconto presso i commercianti della zona, che praticano alla piccola oltre il 50% di sconto sui materiali necessari all'assistenza. Poi c'è il crowdfounding, che punta a donazioni spontanee attraverso l'uso della piattaforma GoFundMe (oltre 20.000 dollari raccolti in 8 giorni). Infine ci sono le associazioni Together Rising e momastery.com, che hanno organizzato un concorso di beneficenza vinto dal progetto della novenne. Altri 3.000 dollari per aiutare il prossimo. Ma il dono materiale non è l'unico merito di Hailey, che è prima di tutto un esempio. La stessa madre con le cui parole abbiamo aperto l'articolo, prosegue: "grazie alla tua generosità, aiuti la tua comunità a pensare in grande su come aiutare le persone in difficoltà. Spero che le tue azioni possano motivare tanti giovani e possano convincerli a dedicare un po' del loro tempo a chi ne ha bisogno".

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