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L’ultimatum di Trump: “Senza concessioni da parte di Cuba non siglerò l’accordo”

Il presidente degli Stati Uniti d’America ha annunciato che nel caso il governo cubano non dovesse effettuare ulteriori concessioni al popolo cubano, l’amministrazione Usa si rifiuterebbe di portare a termine l’accordo con Cuba, arrivando all’ennesima rottura dei rapporti tra i due paesi.
A cura di Charlotte Matteini
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Obama incontra Trump nello Studio Ovale della Casa Bianca

Mentre a Cuba la popolazione è ancora sotto choc per la morte dello storico lider maximo Fidel Castro, deceduto all'età di 90 anni lo scorso sabato, arriva l'ultimatum perentorio del neo-presidente degli Stati Uniti d'America Donald Trump, che minaccia la rottura degli accordi con gli Usa qualora il governo dell'isola non dovesse essere disposto a fare ulteriori concessioni al popolo cubano, non specificando però quali, se di tipo civile o economico. La dichiarazione, affidata al profilo ufficiale Twitter del tycoon statunitense, recita: "Metterò fine all’accordo con Cuba, se questo non verrà migliorato nell’interesse del popolo cubano, dei cubani-americani e degli Stati Uniti".

I rapporti tra Cuba e Usa, nonostante il disgelo portato dall'amministrazione Obama, che per prima ha cercato di riprendere gli accordi e di cercare una soluzione che potesse porre fine alla rottura tra i due stati, con l'avvento di Donald Trump sembrano essere di nuovo a rischio o perlomeno le trattative non saranno affatto semplici. Già nei giorni scorsi, appresa la notizia della morte di Castro, Trump definì il celebre presidente cubano un "brutale dittatore", scatenando un vespaio di polemiche. Dopo la dichiarazione odierna, al momento non è dato sapere se e come proseguiranno le trattative e bisognerà comunque attendere gennaio 2017 per l'insediamento formale di Trump alla Casa Bianca, perché solo da quel momento potrà prendere decisioni ufficiali.

Barack Obama e il presidente cubano Raul Castro avevano annunciato l'inizio di un processo di normalizzazione della relazioni tra Usa e Cuba il 17 dicembre 2014. L'avvicinamento dei due Paesi era arrivato dopo lunghi negoziati segreti con l'aiuto del Vaticano, che si erano poi concretizzati con la revoca da parte degli Usa di molte restrizioni in campo finanziario, commerciale e turistico, conditi infine dalla riapertura dell'Ambasciata a L'Avana.

Al momento a Cuba sono in corso le celebrazioni per rendere omaggio a Fidel Castro e migliaia di cubani sono in fila per firmare il "registri della rivoluzione" e portare un saluto al presidente scomparso. Le celebrazioni andranno avanti per molti giorni e il periodo di lutto si chiuderà con l'inumazione delle ceneri a Santiago domenica 4 dicembre. I resti di Fidel Castro, in seguito, rimarrano nel memoriale intitolato a José Marti, come da testamento.

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