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L’ultimatum della Cgil a Renzi: “Se non ci ascolta, sarà mobilitazione”

La Cgil è sul piede di guerra: se Renzi non dovesse varare provvedimenti concreti a favore dei lavoratori, sarà mobilitazione.
A cura di Fabio Giuffrida
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Il lavoro rimane uno dei temi centrali anche per questo Governo. La Cgil, infatti, per combattere l'emergenza occupazione e per sollecitare Renzi a prendere decisioni in merito, ha annunciato che il suo sindacato, in caso di inattività da parte del Governo, potrebbe passare dalle parole ai fatti ricorrendo, ad esempio, allo sciopero. Sul piede di guerra, quindi, non è solo Susanna Camusso bensì tutto il sindacato; a questo si aggiungono le richieste del leader della Fiom, Maurizio Landini, il quale in una lettera a Repubblica ha avanzato alcune proposte al Premier chiedendo che le parti sociali d'ora in poi vengano coinvolte nelle decisioni che li riguardano.

Fisco e lavoro sono i temi cari alla Cgil dal momento che la priorità assoluta resta quella di creare occupazione e soprattutto quella di abbattere i costi del lavoro utilizzando, ad esempio, i 10 miliardi di euro utili al taglio del cuneo fiscale. Le categorie più deboli, secondo la Cgil, sarebbero lavoratori e pensionati che adesso devono essere sostenute dal Governo Renzi. Altri punti deboli sono la riforma degli ammortizzatori sociali, l'assegno di disoccupazione e la cassa integrazione ordinaria e straordinaria. Mercoledì la prova del nove: nel corso del Consiglio dei Ministri, Renzi, stando alle promesse fatte nei giorni scorsi, potrebbe varare i primi provvedimenti sul piano casa, sul jobs act, sull'edilizia scolastica e anche sul cuneo fiscale.

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