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L’UE deferisce l’Italia: “Non rispetta i diritti dei viaggiatori su treno”

Secondo la Commissione il nostro paese non ha istituito un’organismo di autority che vigili sull’applicazione del regolamento, e non ha stabilito sanzioni per coloro che violano le leggi. “Senza queste due azioni necessarie, i passeggeri che viaggiano in treno in Italia o verso altri paesi dell’Ue non possono far rispettare i loro diritti in caso di problemi”.
A cura di D. F.
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Se da una parte Mauro Moretti afferma di meritare gli 850mila euro di stipendio che guadagna come amministratore delegato del gruppo Ferrovie dello Stato, arrivando anche a minacciare di andarsene, dall'altra la Commissione Europea ha reso noto di aver deferito l'Italia alla Corte di Giustizia di Strasburgo per il mancato recepimento della normativa comunitaria sui diritti dei passeggeri nel trasporto ferroviario. Secondo la Commissione il nostro paese non ha istituito un'organismo di autority che vigili sull'applicazione del regolamento, e non ha stabilito sanzioni per coloro che violano le leggi. "Senza queste due azioni necessarie, i passeggeri che viaggiano in treno in Italia o verso altri paesi dell'Ue non possono far rispettare i loro diritti in caso di problemi", dice un comunicato della Commissione.

La nota di Bruxelles ricorda come nello scorso luglio la Commissione aveva inviato al governo una lettera di costituzione in mora. mentre a novembre aveva spedito a Roma un parere motivato. Malgrado ciò il regolamento italiano non è ancora conforme agli standard europei, che prevedono una serie di tutele dei passeggeri dei treni su questioni come il diritto all'accesso senza discriminazioni, all'assistenza per disabili o il rimborso del biglietto e il risarcimento in certe condizioni. Secondo la commissione "l'assenza di sanzioni efficaci, proporzionate e dissuasive in caso di violazioni del regolamento fa sì che l'industria ferroviaria non abbia incentivi a rispettare gli obblighi. Attualmente, l'Italia ha istituito un organo temporaneo che secondo la Commissione non ha né la competenza né l'autorità per applicare pienamente le norme sui diritti dei passeggeri".

"La protezione dei passeggeri che viaggiano in Europa è una delle pietre miliari della politica Ue dei trasporti", ha affermato il vicepresidente della Commissione Siim Kallas, responsabile del settore. "Tutti gli Stati devono garantire la messa in atto di strutture cui i passeggeri possano rivolgersi per far rispettare i loro diritti. Così si garantisce anche un clima di concorrenza equa per il settore".

La Commissione Europea ha ricordato, inoltre, diritti e doveri previsti dal regolamento sul trasporto ferroviario entrato in vigore il 3 dicembre 2009. Includono:

– il diritto di avere informazioni prima della partenza e nelle varie fasi del viaggio (come su ritardi, coincidenze)
– il diritto al rimborso del prezzo del biglietto in caso di soppressione o ritardi prolungati
– il diritto a un servizio di trasporto alternativo o a una nuova prenotazione, in caso di ritardi prolungati o soppressione del servizio
– il diritto a un livello minimo di assistenza nelle stazioni e a bordo dei treni in attesa dell'inizio o del proseguimento di un servizio in ritardo
– il diritto a un rimborso in caso di ritardo prolungato o di soppressione del servizio, a determinate condizioni
– il diritto di disporre di un sistema rapido e accessibile di trattamento dei reclami.

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