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L’Ue boccia le pensioni minime italiane: “Inadeguate a sopravvivere”

Un rapporto del Comitato per i diritti sociali accusa l’Italia di essere incapace di garantire agli anziani lo stesso tenore di vita del resto della popolazione.
A cura di A. P.
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Le pensioni minime italiane sono insufficienti e inadeguate per sopravvivere, lo sostiene l'Unione europea in un rapporto del Comitato per i diritti sociali del Consiglio d'Europa nel quale il nostro Paese viene bacchettato per l'insufficienza di misure adeguate ad affrontare il problema. Secondo il report, che prende in considerazione il periodo che va dal primo gennaio 2008 al 31 dicembre 2011, oltre all'ammontare delle pensioni minime che è "inadeguato", in Italia manca anche una legislazione capace di garantire agli anziani lo stesso tenore di vita del resto della popolazione. Non solo, il rapporto, composto da una cinquantina di pagine, mette sotto accusa anche le politiche per la lotta alla povertà e all'esclusione sociale, le norme che devono garantire il diritto alla sicurezza sui luoghi di lavoro e quelle relative all'accesso ai servizi sanitari e all'assistenza sociale.

Violata la Carta sociale europea – Secondo il Comitato per i diritti sociali il nostro Paese nel periodo considerato avrebbe violato ben sette norme della Carta sociale europea, che è una delle convenzioni internazionali alla base dell'attività del Consiglio. La Carta sociale europea dei diritti dell'uomo, firmata a Torino nel 1961 e rivista nel 1996, infatti integra la Convenzione europea dei diritti dell'uomo che tutela i diritti civili e politici, tutelando i diritti sociali ed economici. Il Comitato per i diritti sociali ha proprio il compito di verificare la situazioni dei singoli Paesi membri con quanto indicato nella Carta.

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