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L’Ospedale Cardarelli di Napoli è al limite: più di 200 barelle

Più di 200 barelle all’Ospedale Cardarelli di Napoli, il sindacato dei medici lancia l’allarme: “Nonostante l’accordo con il II Ateneo, siamo stati abbandonati dalla Regione”. Troppi pazienti, a fronte della drastica diminuzione del personale.
A cura di Carmine Della Pia
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Cardarelli Napoli

E’ una vera e propria emergenza sanitaria per malati e personale all’Ospedale Cardarelli di Napoli. Più di 200 barelle hanno ‘invaso’ i corridoi dell’edificio, e, nonostante l’accordo con il II Ateneo, il sindacato dei medici ospedalieri (Anaao) lancia l’allarme. Il Cardarelli è sovraffollato a causa della chiusura di tutti gli altri pronti soccorso di Napoli, circostanza legata ai recenti tagli, così i malati aumentano, e il personale diminuisce. Il segretario dell’Associazione nazionale medici ospedalieri, Franco Verde, denuncia anche l’abbandono da parte della Regione, che “stringe la corda al collo del Cardarelli, ridotto allo stremo da emergenze e carenze di personale”.

La Regione ha abbandonato il Cardarelli

In seguito alla denuncia, il sindacato Anaao ha diffuso con dovizia di particolari il numero dei pazienti ospitati in alcune divisioni: 60 persone in Accettazione, 82 malati in Medicina d’urgenza, dove il tetto massimo prevede 32 degenti. La convenzione con il II Ateneo, poi, sarebbe stata pubblicizzata solo a scopo mediatico, in quanto l’aiuto servirebbe a ben poco: “Ci danno 4 letti al giorno”.

Il documento è stato sottoscritto da tutta la segreteria dell'ospedale e dal segretario Franco Verde, che afferma: “A fronte di questo dramma, abbiamo assistito alla trionfalistica firma della convenzione sugli schermi tv. Non ci sono commenti, ma la parola equità tra ospedale e università ancora non ha senso laddove vivono conflitti di interessi e privilegi in una giunta imbottita di cattedratici”. Il manager Rocco Granata, ha ammesso: “Permane uno stato di emergenza, ma la situazione in serata è migliorata e molti pazienti sono stati trasferiti. Sono ancora in attesa che la Regione ci comunichi cosa intende fare”.

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