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L’odissea del trasporto pubblico in Campania (INCHIESTA)

Tagli, soppressioni, licenziamenti e carenza di mezzi. Il trasporto pubblico in Campania è sull’orlo del baratro. Tutte le società partecipate, regionali e comunali, sono indebitate per milioni di euro mentre Palazzo Santa Lucia diminuisce i trasferimenti di fondi per il comparto. Nella Napoli del lungomare liberato, muoversi con i mezzi pubblici diventa sempre più difficile.
A cura di Alessio Viscardi
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Lo sciopero dei viaggiatori della Circumvesuviana

Da oltre un anno, la Giunta regionale della Campania effettua tagli draconiani sul trasporto pubblico locale: Circumvesuviana, Cumana e autobus dimezzati e migliaia di pendolari inferociti. Debiti e investimenti privi di copertura finanziaria continuano ad accumularsi mentre il governatore Caldoro gira video in cui decanta i successi della sua amministrazione. Non va meglio nella città di Napoli, dove la partecipata Anm continua a esternalizzare i servizi di manutenzione, pagando prezzi salati e accumulando debiti. Un esempio sono gli appalti per il lavaggio dei mezzi, affidati con gare a massimo ribasso a cooperative incapaci di effettuare le dovute pulizie a prezzi tanto miseri, sicché gli autobus di Napoli appena usciti dagli stabilimenti sono lerci così come ci son entrati.

Il settore sembra destinato alla liberalizzazione – per meglio dire, privatizzazione. Secondo le stime, saranno tagliati 2 mila posti in Sepsa, Circumvesuviana, Metrocampania Nord-Est, Eav Bus, Anm, Ctp e in tutte le altre partecipate che si occupano del trasporto pubblico locale. L'Ente Autonomo Volturno ha un’esposizione di debiti e crediti investiti di oltre 500 milioni di euro. Secondo l'assessore regionale ai trasporti, Sergio Vetrella, questa situazione è frutto dell'amministrazione Bassolino – che ha lasciato Palazzo Santa Lucia quasi tre anni fa.

Tiene banco la fusione di Anm, Metronapoli e Napoli Park, partecipate del Comune di Napoli. Accorpare le società potrebbe significare anche aprirle al mercato privato, sembrano interessati ad entrare nel settore Nuovo Trasporto Viaggiatori (Ntv), Trenitalia, Ansaldo Breda e Ratp (trasporto pubblico Parigi).

Conviene privatizzare? A giudicare da quello che è accaduto nel settore del lavaggio mezzi in Anm sembrerebbe di no. L'appalto, assegnato tramite bando di gara alla società che effettua il massimo ribasso, prevedeva costi così bassi per un numero troppo elevato di lavaggi che i mezzi -lo abbiamo documentato con le nostre telecamere- escono dagli stabilimenti sporchi così come ci sono entrati. Anm prosegue nell'opera di esternalizzazione anche delle manutenzioni, intento sono circa 80 gli autobus fermi perché guasti o privi di copertura assicurativa.

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