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L’Italicum “torna” alla Camera: la legge elettorale potrebbe essere già modificata

Via libera alla calendarizzazione di una mozione di Sinistra italiana su presunti aspetti di incostituzionalità dell’Italicum: ora si apre la possibilità di modificare la legge elettorale.
A cura di Redazione
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Nemmeno il tempo di entrare in vigore (la clausola di salvaguardia si attiverà il primo luglio 2016, infatti) e per l'Italicum potrebbe già essere giunto il momento di fare il primo tagliando.

È stata infatti calendarizzata, per la ripresa dei lavori parlamentari dopo la pausa estiva, una mozione di Sinistra Italiana che rileva “profili di incostituzionalità” in alcune parti della nuova legge elettorale approvata in questa legislatura. La mozione porta la firma del capogruppo alla Camera Sel – Si Arturo Scotto, che in una breve nota ha spiegato: “Chiediamo che il Parlamento si esprima prima che si pronunci la Corte sulla incostituzionalità. E poiché in queste ore il dibattito sulle modifiche è sotto traccia, noi riteniamo giusto che se ne parli apertamente in Aula”.

La richiesta del gruppo di Sel – Si si basa sul fatto che anche nell’Italicum siano presenti alcuni punti che in qualche modo potrebbero contraddire le indicazioni date dalla Consulta nella sentenza che ha dichiarato l’incostituzionalità del Porcellum. In particolare mancano le preferenze (“la mancata previsione dei meccanismi idonei a consentire ai cittadini di incidere sull'elezione dei rappresentanti”, si legge nella mozione) e ci sono molti dubbi sulla presenza di un “enorme premio di maggioranza” (ricordiamo che la nuova legge elettorale prevede l’assegnazione di un premio alla lista che al primo turno raggiunga il 40% dei consensi o, nel caso, a quella che vincesse il turno supplementare di ballottaggio). Altra problematica su cui si concentra l’attenzione dei firmatari della mozione, infine, è quella che vede i listini bloccati con la “sicura elezione” dei capilista nei 100 collegi definiti dalla nuova legge: in questo modo, spiegano sempre da Sel, “il Parlamento sarà ancora composto da politici nominati dai partiti”.

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