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L’Italicum avanza al Senato, voto finale martedì prossimo

Il nuovo Italicum procede spedito e supera il primo ostacolo al Senato, a dispetto delle polemiche in seno alle due minoranze Pd e Forza Italia. In soccorso di Renzi arrivano i voti berlusconiani. Nell’Aula di Palazzo Madama è già ripreso l’esame della futura legge elettorale.
A cura di Biagio Chiariello
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UPDATE – Il voto finale in Senato sulla riforma elettorale verrà effettuato martedì 27 gennaio. Lo ha deciso la Conferenza dei capigruppo, dove le opposizioni avevano invece chiesto di posticipare il voto a dopo le elezioni del Presidente della Repubblica. Le decisione è stata annunciata dalla presidente Valeria Fedeli: il calendario prevede una ripresa del voto sugli emendamenti domani, dalle 9 alle 12; poi lunedì pomeriggio alle 15, e martedì a partire dalle 9,30. Le sedute di lunedì e di martedì non hanno un orario di chiusura.

UPDATE – I senatori della minoranza del Pd non voteranno il maxi-emendamento a prima firma di Anna Finocchiaro – I dissidenti democratici continuano la loro azione di contrasto alla riforma: Walter Tocci ha annunciato in aula che i senatori della minoranza del partito non voteranno il maxi-emendamento a prima firma di Anna Finocchiaro, che recepisce gli accordi di maggioranza sul'Italicum. Dopo anni di Porcellum “avevamo l'occasione di cambiare verso e invece stiamo scrivendo una pagina deludente. Stiamo perdendo l'occasione di scrivere una legge chiara”, così il senatore Pd ha commentato la scelta della minoranza dem di non votare il maxi-emendamento: “Doloroso non partecipare alle votazioni assieme al proprio gruppo”, ha aggiunto.

L’Italicum avanza al Senato. Tensioni e polemiche delle due minoranze Pd e Forza Italia a parte, oggi l'Aula di Palazzo Madama riprende l'esame della legge elettorale. Dopo l'approvazione del maxiemendamento Esposito, restano da votare 12 mila emendamenti, molti dei quali però “cangurabili”, nel senso che verranno preclusi con l'approvazione dei 6 emendamenti di maggioranza a cui il governo ha dato parere positivo. La seduta di oggi non ha un orario di chiusura, sarà dunque una cosiddetta seduta ‘fiume’. Ha tenuto bene, dunque, ieri il Patto del Nazareno, grazie soprattutto all’apporto determinante portato a Renzi dai senatori di Forza Italia: sia sul ‘supercanguro' che ha permesso di saltare a pié pari 35 mila proposte di modifica sulle 47 mila presentate, sia sulla bocciatura della proposta della minoranza Pd contro i capilista bloccati. Nonostante la sinistra democratica si sia espressa contro le indicazioni del partito e del governo, poco importa per il Presidente del Consiglio che ora potrebbe sostituire i voti della minoranza Pd con quelli berlusconiani. In tal senso, Forza Italia ha evidenziato il proprio, decisivo contributo, mentre le altre opposizioni hanno tuonato contro la creazione della “nuova maggioranza di governo”. Bersani e altri 140 parlamentari della minoranza avverte: “Renzi lo sa benissimo, c’era una possibile mediazione sulla legge elettorale e loro non hanno voluto mediare. Ora deve dire lui se si può partire dall’unità del Partito Democratico”.

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