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“L’Italia pagherà di più per la Nato. L’ho chiesto a Gentiloni”: l’annuncio di Trump

“Dovete pagare, gli ho detto. E pagherà. Prima di me nessuno glielo aveva chiesto”: così Donald Trump ha parlato della richiesta al premier italiano nel corso di una intervista all’Associated Press. Da Palazzo Chigi ancora nessuna smentita né conferma delle dichiarazioni dell’ex tycoon.
A cura di Ida Artiaco
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Il premier italiano Gentiloni e Donald Trump (Getty).
Il premier italiano Gentiloni e Donald Trump (Getty).

L'Italia pagherà di più per la Nato. Parola di Donald Trump, che ha chiesto personalmente al premier Paolo Gentiloni di aumentare i contributi di Roma al bilancio dell'Organizzazione del Trattato dell'Atlantico del Nord. È quanto dichiarato dallo stesso presidente degli Stati Uniti nel corso di una intervista rilasciata all'Associated Press in occasione dell'avvicinarsi dei suoi primi cento giorni alla Casa Bianca. Parlando proprio della Nato e facendo riferimento alla visita del Presidente del Consiglio, volato a Washington nei giorni scorsi, l'ex tycoon newyorkese si è detto soddisfatto del colloquio con Gentiloni. "Io voglio che gli alleati europei paghino di più. Con Gentiloni abbiamo scherzato insieme – ha sottolineato, riferendosi ad una conversazione privata -. Forza, dovete pagare, dovete pagare, gli ho detto. E pagherà. Prima di me nessuno glielo aveva chiesto. Nessuno. Nessuno gli aveva chiesto di pagare. Questo è quello che intendo quando dico che la mia è un tipo di presidenza diversa dalle altre".

Quello della Nato è sempre stato un argomento scottante per Trump, definendola già durante la sua campagna elettorale come una "organizzazione obsoleta". Inoltre, proprio l'aumento dei contributi da parte dei Paesi europei era stato uno dei punti forti dei suoi discorsi. Il repubblicano, infatti, ha più volte sottolineato come soltanto 5 dei 28 stati membri, tra cui Gran Bretagna e Grecia oltre a Washington, paghino quanto dovuto alla Nato. Gli Usa, infatti, destinano alle spese per la difesa, tra cui rientrano anche quelle per la Nato, quasi il 4% del loro Prodotto interno lordo, mentre gli alleati partecipano, nel migliore dei casi, con l'1,5%.

Percentuali, dunque, molto basse, tra cui rientra anche l'Italia, che si ferma all'1,1% o 1,4% del Pil, se si includono anche le spese per le missioni in terra straniera e i programmi militari. Ciò significa che, attualmente, il contributo di Roma all'Organizzazione ammonta a circa 20 miliardi di euro all'anno, per un totale di 56 milioni al giorno.

Il presidente Usa ha anche aggiunto nel corso del colloquio con il giornalista dell'AP che "non è corretto che noi stiamo pagando quasi il 4 % e altri paesi che sono maggiormente interessati stanno pagando l'1%. Su questo punto sarò molto deciso, quando ci incontreremo il mese prossimo", con un chiaro riferimento al G7 che avrà luogo a Taormina. Per il momento, da Palazzo Chigi non arrivano né smentite né conferme alle parole di Trump. Il premier Gentiloni, tuttavia, aveva già sottolineato, proprio a conclusione della visita alla Casa Bianca, il grande contributo italiano alle grandi missioni internazionali: "L'impegno è stato preso nel 2014 e noi siamo abituati a onorare gli impegni. È un processo graduale che è già iniziato e che intendiamo rispettare nonostante le restrizioni di bilancio".

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