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L’Italia deve risarcire con 40mila euro Vittorio Emanuele di Savoia

Il risarcimento per l’ingiusta detenzione avvenuta nel 2006 con 7 giorni di carcere.
A cura di Antonio Palma
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Lo stato italiano dovrà versare a titolo di risarcimento 40mila euro a Vittorio Emanuele di Savoia, il figlio dell'ultimo re d'Italia Umberto II. Come racconta Il Giornale, è quanto hanno deciso i giudici dopo che Vittorio Emanuele aveva chiesto un risarcimento per l'ingiusta detenzione a cui è stato sottoposto nel 2006 nell'ambito di un'inchiesta dell'allora Pm di Potenza Henry John Woodcock. Nei confronti di Vittorio Emanuele le accuse erano abbastanza gravi visto che si ipotizzavano tra le altre cose i reati di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione e al falso, e di sfruttamento della prostituzione. Per questo Vittorio Emanuele il 16 giugno 2006 fu arrestato e trascorse sette giorni in carcere per poi ottenere gli arresti domiciliari. Soltanto un mese dopo infine riottenne la libertà in attesa del processo a suo carico.

Soldi in beneficenza

Sempre secondo quanto ricostruisce Il Giornale, dei diversi procedimenti giudiziari nati da quell'inchiesta solo un filone ha resistito fino al dibattimento e si è concluso con l’assoluzione con formula piena per l'imputato. Scatta così la richiesta di risarcimento allo stato per ingiusta detenzione. "Era giusto che l'Italia risarcisse il principe per l'incredibile disavventura, per i sette giorni in cella e per il disastro d'immagine. Vittorio Emanuele era sconvolto per quello che alcuni magistrati del suo Paese gli avevano fatto. Ora è felice per questa pronuncia, è più sereno" ha commentato l'avvocato di Vittorio Emanuele, Francesco Murgia. I soldi saranno devoluti in beneficenza.

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