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L’Isola di Budelli è salva: torna pubblica e resta all’ente Parco della Maddalena

Sfumano definitivamente i progetti del miliardario neozelandese Michael Harte che aveva acquistato l’iìsola rosa’ per 3 milioni di euro. La decisione del giudice chiude la vicenda mettendo al sicuro il patrimonio naturale.
A cura di Biagio Chiariello
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L'isola di Budelli resta ufficialmente e definitivamente nel patrimonio pubblico dell'ente Parco di La Maddalena. La decisione è del giudice delle esecuzioni immobiliari di Tempio Pausania, Alessandro di Giacomo, che ha accolto il piano di riparto delle somme dovute ai creditori e chiuso, di fatto, e chiuso così la procedura dell'asta giudiziaria che aveva visto protagonisti l'ente parco guidato dal presidente, Giuseppe Bonanno e l'uomo d'affari neozelandese, Michael Harte che intendeva acquisire l'isola dalla spiaggia rosa, tutelata da rigidi vincoli ambientali, per farne una sorta di laboratorio della biodiversità. Per il Wwf è una "buona notizia", e adesso è il momento che l'isola "si ripristini come merita". "Ora è tempo di governare al meglio questo bene e con esso l'intero arcipelago" commenta l’associazione ambientalista.

"Accogliamo con favore – scrive in una nota il Presidente del Wwf Italia, Donatella Bianchi – la decisione del giudice del Tribunale delle esecuzioni immobiliari di Tempio Pausania che ha assegnato definitivamente l'Isola di Budelli all'Ente Parco dell'Arcipelago della Maddalena e quindi allo Stato.Finalmente si conclude una tormentata vicenda amministrativa e giudiziaria sulle sorti della proprietà dell'isola".

Budelli, la più famosa delle isole dell’Arcipelago di La Maddalena, era di proprietà di una società dichiarata fallita. Il giudice aveva tentato di recuperare i soldi necessari per soddisfare le richieste dei creditori vendendo l’isola. L’unica offerta, nel 2013, era arrivata appunto da Harte che si era presentato in Sardegna con un piano per incentivare la ricerca scientifica e la tutela rigorosa della natura. In tribunale ha fatto la sua offerta: 3 milioni, e il giudice lo ha dichiarato vincitore dell’asta. Tuttavia a dicembre Harte si era preso un periodo di riflessione prima di perfezionare l'atto di compravendita, legato appunto alla possibilità di realizzare o meno i suoi progetti. In assenza delle condizioni necessarie per realizzare il piano di conservazione e ricerca ambientale, aveva deciso di rinunciare. L’ente nel 2014 aveva versato 3 milioni di euro per esercitare il diritto di prelazione, cui era seguito un decreto di assegnazione, giudicato però illegittimo dal Consiglio di Stato. A seguito della rinuncia, il decreto di assegnazione dell’isola rosa all’Ente Parco era rimasto valido, fino alla sentenza di oggi, che dovrebbe essere l’ultima.

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