L’Isis ha usato armi chimiche, secondo il Washington Post ci sono le prove
11 militari iracheni sono finiti all’ospedale a causa di una grave intossicazione da gas cloro. Secondo quanto riporta il Washington Post, questa è la prova che lo Stato Islamico starebbe usando armi chimiche contro le milizie del presidente Haydar al-Abadi. I militari erano stati ricoverati lo scorso mese all’ospedale di Balad, città 70 chilometri a nord della capitale dell’Iraq, Baghdad, con sintomi di vomito, vertigini e difficoltà respiratorie. Secondo i testimoni, i jihadisti avevano provocato un'esplosione che avrebbe liberato una nube di fumo giallastro. “Inizialmente – racconta al quotidiano americano Kasim Hatim, direttore della struttura – pensavamo a un’intossicazione da gas ben più nocivi, come gas nervino o organofosfato”. I soldati non riuscivano neanche a respirare inizialmente. Test più approfonditi, hanno dimostrato che per tutti loro si trattava di una fortissima intossicazione da gas cloro.
“Abbiamo sentito una strana esplosione – racconta il tenente Khairalla al-Jabbouri, uno dei militari sopravvissuti all’attacco– e poi abbiamo visto alzarsi in cielo un fumo giallastro“. Poi continua: “A un certo punto mi sono sentito soffocare – spiega ancora -, ho iniziato a vomitare e non riuscivo più nemmeno a respirare”. Uno dei medici, Hassanain Mohammed, avrebbero poi detto al WP di aver già curato casi simili in passato, dal momento che nel 2006 e nel 2007 era stata al Qaida in Iraq a usare tali ordigni. In precedenza, altre denunce avevano accusato l’Isis di usare armi chimiche, nella loro offensiva tra Siria e Iraq, ma questo è il primo caso confermato. L’Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche aveva già lanciato l’allarme a settembre sull’uso del gas cloro nella avanzata dei jihadisti. Gli Stati Uniti l’hanno attribuito alle forze fedeli al presidente Bashar al-Assad.
