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L’Isis conquista Palmira e ora marcia su Baghdad. Imbarazzo per Obama

Dopo Ramadi, nota come “la porta di Baghdad”, i miliziani dello Stato Islamico hanno preso “il pieno controllo” anche della città storica, patrimonio mondiale delle Nazioni Unite. Gli Stati Uniti sono “profondamente preoccupati”.
A cura di Biagio Chiariello
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I miliziani dell’autoproclamato Stato Islamico assicurano di avere il controllo totale di Palmira, la città della Siria, i cui resti archeologici di epoca romana fanno parte del patrimonio mondiale dell’umanità. I jihadisti dello Stato islamico hanno sfondato le linee di difesa delle forze irachene a 10 chilometri a est di Ramadi, lungo la direttrice che porta a Falluja e Baghdad. Numerosi soldati dell’esercito siriano sono stati decapitati, mentre si calcola che un terzo della popolazione di Palmira ha lasciato la città per sfuggire alla furia dell’Isis. Ora il Califfato controlla la metà della Siria e l’espugnazione di Palmira potrebbe rappresentare una tappa conclusiva nel cammino verso la capitale Damasco. La conferma che Palmira sia in mano all'Isis arriva dall'Osservatorio siriano per i diritti umani. Secondo la ong, i guerriglieri jihadisti controllano la base aerea, la prigione e il quartier generale dell'intelligence della città siriana. Il gruppo afferma che l’esercito è in ritirata dopo aver "lasciato indietro molti dei loro morti". Secondo l'Osservatorio, lo Stato Islamico avrebbero ucciso almeno 17 persone a Palmira, tra cui membri delle forze di sicurezza e civili filogovernativi. E durante l'avanzata verso la città il gruppo terroristico ha ucciso in tutto 49 persone.

Imbarazzo per amministrazione Obama

La conquista di Palmira dopo quella di Ramadi sta creando non poco imbarazzo l'amministrazione Obama. Per cercare di riprendere il controllo della città, nel cuore sunnita dell'Iraq, gli USA infatti starebbero pensando di ricorrere all'aiuto delle milizie sciite sostenute dall'Iran, la cui partecipazione nella battaglia contro lo Stato Islamico è stata a lungo osteggiata dal Pentagono. L’entrata trionfante dei jihadisti a Palmira mette in "forte preoccupazione" la Casa Bianca. Lo ha detto il portavoce di Washington, Josh Earnest, sottolineando come "ci saranno sfide difficili fino a che le forze locali non saranno più forti". Mentre il presidente francese, Francois Hollande, chiede di "agire" contro il "pericolo" dei terroristi dello Stato Islamico. "Dobbiamo agire perché c'è un pericolo" per dei "monumenti iscritti al patrimonio dell'umanità e al tempo stesso dobbiamo agire contro l'Isis", ha dichiarato il capo dello Stato francese al suo arrivo al summit europeo di Riga, secondo quanto riportano i media francesi.

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