L’Isis cambia strategia: “jihadisti non venite in Siria, attaccate l’Europa”
Dopo gli attentati di Parigi, cambia la politica europea, sia estera che interna. Anche l'Isis, stando a quanto riferito dal Daily Mail, avrebbe modificato la sua strategia, poco prima dell'attacco alla Francia. Il giornale britannico cita le intercettazioni della polizia postale, secondo le quali i jihadisti inglesi sarebbero stati invitati a non raggiungere il Medio Oriente, ma a restare in patria per poter sferrare un attacco in terra nemica. Secondo tali fonti, ai terroristi "dormienti" sarebbe stato anticipato di attacchi organizzati sia in Francia che in Gran Bretagna e che sarebbero stati presto eseguiti.
La comunicazione tra i comandi dell'Isis e i potenziali terroristi sarebbe avvenuta online attraverso siti criptati di messaggistica. Oltre a dissuadere i propri uomini dal venire in Medio Oriente, i comandi davano suggerimenti su come non essere scoperti dai servizi di sicurezza nazionali e come cooptare altri giovani. Le comunicazioni si concentrano su aspetti pratici, quali le informazioni sulle tipologie delle armi a disposizione e sulla quantità di munizioni. I miliziani rimandavano poi ad ulteriori contatti l'individuazione di una data ed una strategia per gli attentati.
Negli attacchi, precisano i messaggi del "comando" dell'Isis, i terroristi devono stare attenti a colpire soltanto gli infedeli e non altri musulmani. Un'indicazione che in realtà è stata disattesa negli attentati di Parigi, dove sono deceduti anche cittadini di fede islamica. L'attenzione verso l'elemento religioso lo si è ritrovato nel più recente attacco terroristico in Mali, dove i turisti capaci di recitare il Corano sono stati rilasciati. Secondo i servizi segreti inglesi, si potrebbe trattare di un'attenzione non soltanto imposta da un diktat confessionale, ma anche dalla preoccupazione di ribadire la natura religiosa dello scontro e limitare le reazioni negative degli islamici in Europa.