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L’incredibile momento in cui i gemellini si guardano negli occhi per la prima volta

Immaginate di essere attaccati a qualcuno per 13 mesi della vostra vita, senza essere in grado di vederlo. Poi, immaginate di guardare quella stessa persona per la prima volta. Incredibile, vero? E’ proprio quello che è accaduto ai due piccoli gemelli siamesi Jadon e Anias!
A cura di Biagio Chiariello
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Il loro sguardo sembra quasi dire: “Ma tu chi sei?”. Eppure per 13 mesi, cioè dalla loro nascita fino a poche settimane fa, sono rimasti attaccati per la testa. Jadon e Anias McDonald, da Ottawa, Illinois, erano infatti gemelli siamesi. Non si erano mai potuti vedere faccia a faccia: lo hanno fatto dopo l’intervento chirurgico che li ha separati. Ed ora, a circa un mese da quell’operazione, i due neonati sono rimasti bocca aperta dopo essersi visti l'un l'altro per la prima volta nella loro vita. Un momento che è stata condiviso dai parenti su Facebook e la foto è diventata ovviamente virale. A immortalarli la loro mamma, Christine Pogliano Grosso. "Per oltre 13 mesi ho sognato questo momento", le sue prime parole sul social network.

Jadon e Anias sono ancora ricoverati all’ospedale Montefiore nel Bronx, New York, dopo 27 ore in sala operatoria e sei settimane di terapia intensiva. A giorni dovrebbero essere trasferiti in un centro di riabilitazione, così da poter recuperare più velocemente e tornare finalmente a casa dai loro cari. In realtà, i due bambini si trovavano in una condizione estremamente rara: il cosiddetto craniopagus parasiticus è una malformazione congenita, che costituisce un caso particolare dei gemelli siamesi. Il corpo di un gemello non è sviluppato o lo è solo in parte, riducendosi, nella maggior parte dei casi, a una testa unita a quella del gemello sviluppato. Per le statistiche americane il fatto che i due piccolini siano arrivati ai 13 mesi di vita è davvero fantastico: circa il 40% dei gemelli craniopagus viene abortito. Di quelli che nascono, un terzo non supera le 24 ore di vita. Il caso di Jadon e Anias è stato poi complicato dal fatto che i due gemellini condividevano molti più vasi sanguigni di quanti i medici pensassero. Ma l’operazione è andata bene ed ora i due bambini si stanno riprendendo.

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