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L’icona della Madonna della Salute torna a splendere a Venezia

Dopo un anno di restauri torna nella Basilica della Salute a Venezia l’icona di epoca medievale denominata la “Mesopanditissa”.
A cura di Redazione Cultura
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Madonna della Salute o Mesopanditissa
Madonna della Salute o Mesopanditissa

Torna a splendere l’icona della Madonna della Salute o altrimenti denominata la “Mesopanditissa”, il dipinto su legno di epoca medievale finalmente ricollocato sull’altare della Basilica della Salute a Venezia.

Dopo lo svelamento dell’icona, il Patriarca di Venezia Francesco Moraglia si è rivolto ai fedeli riuniti nella rotonda minore della Basilica della Salute, definendo il soggetto del prezioso dipinto la "Madonna dei veneziani".

L’immagine della Madonna della Salute è stata restituita alla città di Venezia (e all'Italia) in forma smagliante dopo il restauro. Un intervento che si era reso della massima urgenza a causa di piccola, ma significative "cadute di colore" sulla parte lignea.

L’intervento, durato circa un anno, si è incentrato sulle indagini diagnostiche alla tavola pittorica risalente all’epoca medioevale (XII-XIII secolo), finanziate da Save Venice Inc. A questo è seguito il restauro alla “riza” argentea (in russo significa veste) formata da 29 piccole lamine più l’aureola che è stato reso possibile grazie al Comitato Italiano per Venezia attraverso il contributo della Maison Piaget.

«Questa è la casa dei veneziani quando sono in difficoltà», ha dichiarato il Patriarca di Venezia che ha ricordato l’imminente festa. «È festa», ha ribadito Moraglia, «anche nella cura degli oggetti che vanno oltre la materialità. Una persona, una società che perde senso per il simbolo diventa una persona, una società esclusivamente funzionale, ciò vuol dire guadagno efficiente ma mancanza di umanità. Guardiamo la nostra icona perché la fede e il bello vanno sempre insieme. Da sempre la fede genera il bello».

Il rettore del Seminario patriarcale don Fabrizio Favaro ha dichiarato che la “Mesopanditissa” ricollocata sull’altare maggiore mette gioia nel cuore ai residenti, ai pellegrini e ai turisti che potranno nuovamente ammirarla, contemplarla, invocarla.

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