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L’Fmi promuove l’Italia: “Sforzo impressionante ma attenti a debito e pensioni”

Il Fondo Monetario internazionale promuove le riforme strutturali e rivede al rialzo le stime di crescita dell’Italia, ma avverte: “Ora agire su debito pubblico e cuneo fiscale stando attenti alle pensioni”
A cura di Antonio Palma
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Dopo una lunga e preoccupante recessione, l'economia italiana conferma la sua ripresa soprattutto grazie agli sforzi messi in campo negli ultimi mesi con riforme strutturali importanti. È quanto sottolineano gli ispettori del Fondo Monetario internazionale nel loro rapporto sul nostro Paese al termine della missione di ricognizione annuale. Una promozione a pieni voti  quella del Fmi che rivede al rialzo le previsioni di crescita dell'Italia ma chiede anche di non abbassare la guardia, proseguire sulla strada delle riforme e di  impegnarsi ancora sul fronte pensioni, cuneo fiscale e debito pubblico. L'Fmi dà atto al governo di aver stilato un elenco "impressionante" di riforme ma reputa "indispensabile" che "tali sforzi siano ampliati e completati". "È importante che per il futuro si mantenga un ampio sostegno politico a favore di un vasto  pacchetto di riforme" spiegano gli esperti, sottolineando che il Paese è ancora a rischio in caso di shock economici esterni.

In generale per l'Fmi l'economia italiana "ha continuato ad espandersi nel primo trimestre del 2016. Allo stesso tempo, le condizioni del mercato del lavoro sono migliorate gradualmente ed i crediti deteriorati (Npl) sembrano essere in via di stabilizzazione". Per questo le previsioni indicano che "è probabile che la ripresa si rafforzi nei prossimi anni, pur rimanendo modesta" con una crescita dell'1,1 per cento quest'anno e di circa l'1,25 per cento nel 2017-18. Per il ritorno a livelli di produzione pre-crisi (2007) pero bisognerà aspettare metà del prossimo decennio. Del resto "la crescita della produttività e degli investimenti rimane a livelli bassi; il tasso di disoccupazione resta superiore all'11 percento; i bilanci delle banche sono messi a dura prova dal livello molto alto di crediti deteriorati e dall'eccessiva durata dei procedimenti giudiziari e il debito pubblico limita il margine di bilancio per rispondere a eventuali shock", spiegano dal Fondo Monetario.

"Il raggiungimento degli obiettivi di bilancio e la creazione di un margine per abbassare in modo significativo il cuneo fiscale ancora elevato potrebbe richiedere difficili scelte politiche, riguardanti possibilmente anche gli alti livelli di spesa sociale e l'introduzione di una moderna tassa sugli immobili", ricorda ancora l'Fmi, consigliando anche un programma ambizioso di privatizzazioni per abbassare il livello di debito e soprattutto di "non compromettere la sostenibilità del sistema pensionistico con l'introduzione di meccanismi di uscita anticipata dal mercato del lavoro non sostenibili".

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